
(ANSA) – ROMA, 31 DIC – Samuel Little, descritto dall’FBI
come il serial killer più prolifico nella storia degli Stati
Uniti, è morto all’età di 80 anni in un ospedale della
California. Lo riporta la Bbc.
Little stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di tre
donne, ma ad oggi l’uomo aveva confessato di averne uccise 93
tra il 1970 e il 2005. Tutte le vittime erano persone
vulnerabili, molte prostitute o tossicodipendenti.
Ex pugile competitivo, Little avrebbe messo fuori
combattimento le sue vittime prendendole a pugni prima di
strangolarle, il che significa che non c’erano sempre segni
evidenti, come ferite da arma da fuoco, che si trattasse di un
omicidio. Per questo, molti decessi sono stati erroneamente
classificati come dovuti ad una overdose o accidentali e non
sono mai stati indagati. Alcuni corpi non sono mai stati
trovati, ha detto l’FBI. Le confessioni di Little sono state
ritenute “credibili” dagli analisti che hanno anche diffuso
immagini delle vittime disegnate dallo stesso Little mentre era
in prigione.
Little è stato arrestato nel 2012 per droga in Kentucky ed
estradato in California, dove è stato sottoposto al test del
Dna. La sua fedina penale era già lunga, con reati che vanno
dalla rapina a mano armata allo stupro.
I risultati del DNA lo collegarono a tre omicidi irrisolti
tra il 1987 e il 1989 nella contea di Los Angeles. Al processo
si dichiarò non colpevole, ma alla fine è stato condannato a tre
ergastoli consecutivi, senza possibilità di libertà
condizionale. (ANSA).
Fonte Ansa.it