In uno degli articoli mattutini si è parlato, giustamente, del Vortice Polare. Si è scritto che nel mese di aprile – probabilmente nella seconda metà – potrebbe salutarci e nel salutarci dovrebbe innescare profonde modifiche nell’impianto circolatorio emisferico. Conseguentemente cambierebbero gli scenari meteo climatici continentali, orientandosi con più decisione sulle frequenze tipicamente primaverili.
Prima che ciò accada potrebbe esserci spazio per una temporanea accelerata del Vortice stesso, una sorta di “canto del cigno” che spalancherebbe le porte all’Oceano Atlantico. Sì, a un’accelerazione del cosiddetto “flusso zonale”, che poi altro non sono che le correnti oceaniche.
Non è un caso, quindi, se nei modelli previsionali mattutini era possibile identificare – abbastanza agevolmente – l’allontanamento del freddo e il ritorno di correnti ben più miti da ovest. Temperature in rialzo, probabilmente sul finire del mese, temperature che si riallineerebbero con le medie stagionali se non addirittura leggermente al di sopra delle stesse.
Sbalzi termici quindi, sbalzi termici tipici del mese di marzo e sbalzi termici capaci di innescare pesante instabilità atmosferica. Attenzione, perché in qualche mappa si evince l’isolamento di “pericolose” gocce fredde mediterranee, ovvero quelle strutture cicloniche secondarie capaci di dar luogo a pesantissime ondate di maltempo.
Come tempistiche saremmo ormai ad aprile, indi per cui le festività pasquali rischiano di proporci maltempo o comunque condizioni d’instabilità particolarmente incisiva. Non sarebbe la prima volta, non sarebbe ovviamente neppure l’ultima. Vedremo, fatto sta che i cambiamenti primaverili sono alle porte.