Individuare la vita aliena non è ritrovarsi a parlare con esseri verdi e con grandi occhi neri. Si tratta di un’impresa, che da molti anni, sta coinvolgendo le menti degli astronomi e dei ricercatori. La NASA, National Aeronautics and Space Administration, l’agenzia governativa civile responsabile del programma spaziale e della ricerca aerospaziale degli Stati Uniti d’America, ha un programma dedicato alla ricerca della vita aliena.
Si cercano residui di vita passata: microrganismi, cellule biologiche evolute o veri e propri esseri viventi. La NASA, ha già mandato molte sonde ad esplorare molti pianeti e altre galassie, proprio per scoprire se c’è davvero vita aliena. Per esempio, è stata mandata una sonda su Marte, che sta prendendo campioni del suolo marziano, perché si pensa che sotto il suolo ci sia uno strato di acqua ghiacciata, che custodisce vita ibernata.
Sulla Terra, studiamo i fossili, ovvero “rimasugli” di ossa o resti di organismi vissuti molti anni fa, migliaia di anni fa. Si ipotizza che proprio questi fossili siano la chiave per scoprire la vita aliena.
Nel 1996, la NASA, pensava che su un asteroide ci fossero dei resti di vita molto lontana da dove siamo noi. Purtroppo, si rivelò un errore, ma le possibilità non sono zero. Infatti, si pensa che gli asteroidi possano contenere delle tracce di vita, ma dobbiamo essere estremamente fortunati a trovare l’asteroide giusto. Proprio un recente studio ha confermato questa ipotesi, trovare dei microfossili negli asteroidi è una possibilità.
Ma, come ben sappiamo, non è tutto oro quel che luccica. Per provare la loro validità i fossili devono essere sottoposti a numerosi esami, chimici e biologici. Se il fossile, nel corso del tempo, fosse entrato in contatto con altre sostanze chimiche, la sua struttura verrebbe alterata, e di conseguenza non sapremo mai quali fossero le sue reali caratteristiche. Se dovessimo trovare un fossile su Marte, per esempio, non potremmo subito dire di aver trovato vita su Marte. Molti esami dovranno essere condotti su quel campione, e come ho già detto, non deve essere venuto a contatto con nessuna sostanza chimica.
Abbiamo assistito ad un progresso enorme, dal punto di vista tecnologico, durante questo decennio. Infatti, è stato costruito un telescopio spaziale in grado di dare informazioni rivoluzionare, è il telescopio spaziale più grande costruito fin ora. Sarà mandato in orbita verso l’ottobre di quest’anno. Il suo nome è James Webb e orbiterà intorno al Sole a 1,5 milioni di km dalla Terra. In conclusione, trovare risposte a queste colossali domande, sarà un lungo e duro percorso, e non sappiamo ancora neanche a che punto di questo percorso siamo arrivati.