Il ghiaccio marino artico ha probabilmente raggiunto la sua estensione minima annuale lo scorso 15 settembre pari a 3,74 milioni di chilometri quadrati. L’estensione minima del ghiaccio è la seconda più bassa nella storia dall’inizio delle rilevazioni satellitari, cioè dal 1979.
L’estensione di quest’anno risulta di 2,51 milioni di chilometri quadrati al di sotto dell’estensione minima media dal 1981 al 2010, che è equivalente in termini di dimensioni all’incirca agli stati di Alaska, Texas e Montana messi insieme, o Groenlandia e Finlandia messi insieme.
Resta però almeno imbattuto il 2012, l’anno peggiore di sempre per i ghiacci del Polo Nord. Rispetto al 2012, nell’estensione minima di quest’anno troviamo più ghiaccio nel Mare di Beaufort, ma un po’ meno ghiaccio nelle regioni di Laptev e del Mare della Groenlandia orientale.
L’estensione minima si è raggiunta un giorno dopo la data minima mediana 1981-2010 del 14 settembre. Le 14 estensioni più basse nell’era satellitare si sono verificate tutte negli ultimi 14 anni. Un anno fa non era andata molto meglio, con l’estensione minima pari a 4.19 milioni di chilometri quadrati.
Si rafforza la progressione inarrestabile verso un trend di costante declino per l’estensione del ghiaccio artico, che già perso due terzi del suo volume. La tendenza generale al ribasso nella misura minima dal 1979 al 2020 è del 13,4% per decennio rispetto alla media 1981-2010.
A fronte della pessima salute dell’Artico, in Antartide invece l’estensione dei ghiaccio marino è ora ben al di sopra della media, tanto da risultare fra le dieci maggiori estensioni di ghiaccio mai registrate, a conferma di un generale elevata variabilità di anno in anno.