L’attività antropica, ovvero le nostre attività quotidiane, stanno provocando cambiamenti nel nostro pianeta. Il nostro ecosistema è sempre più alterato dalla nostra presenza e, come possiamo vedere giornalmente, le alterazioni nel paesaggio sono sempre più evidenti.
Il clima non sfugge a queste alterazioni, per molti ricercatori è di fatto un riscaldamento globale antropogenico mentre per altri i cambiamenti sono meno impattanti, alterando alcuni parametri bioclimatici.
L’ultimo studio in materia ha riscontrato un impatto dell’attività umana sul ciclo delle stagioni usando una tecnica chiamata impronta digitale. L’impronta digitale è un termine usato per spiegare la separazione delle influenze umane da quelle naturali sul clima. Si basa su degli schemi che definiscono il cosiddetto cambiamento climatico mediato nel corso degli anni o dei decenni.
Per realizzare questo studio, un gruppo di ricercatori del Livermore National Laboratory ha focalizzato l’analisi sulla troposfera, ovvero nello strato dell’atmosfera in cui avvengono tutti i processi meteorologici.
I ricercatori hanno preso in considerazione i cambiamenti nelle dimensioni del ciclo stagionale della temperatura troposferica in diversi punti della superficie terrestre, analisi che ha fornito loro informazioni sui contrasti di temperatura tra i mesi più caldi e più freddi del anno.
I ricercatori hanno scoperto che nelle regioni delle latitudini medio continentali dell’emisfero settentrionale esiste un ampio ciclo stagionale di temperatura atmosferica, con inverni freddi ed estati calde.
Inoltre, hanno verificato che i dati di temperatura provenienti da satelliti sono coerenti con ciò che i modelli computerizzati ipotizzano, ovvero che il ritmo stagionale sta diventando sempre più intenso a causa dell’aumento di emissioni di gas serra dalle attività antropiche.
Una caratteristica eccezionale di queste simulazioni è che a latitudini temperate la dimensione delle stagioni è condizionata con forza dall’aumento di temperatura e questo aumento è il risultato di un maggiore riscaldamento della stagione estiva. A sua volta, il riscaldamento estivo a medie latitudini sembra essere dovuto in parte all’essiccamento estivo della superficie terrestre.