Con i nostri editoriali descriviamo l’eventuale evoluzione meteo del lungo e nel lunghissimo termine che potrebbe mostrare condizioni climatiche estreme. Vi parliamo della possibilità di ondate di calore, ma anche di freddo tardivo.
In un contesto climatico mondiale che diventa sempre più estremo, gli eventi atmosferici fuori del comune diventano sempre più frequenti. Perciò non ci si deve meravigliare se con tali editoriali parliamo di questi rischi, condividendo riflessioni ora sul caldo e poi sul freddo e viceversa. Tutto questo non è frutto di un’accozzaglia di idee o previsioni, bensì le nostre sono considerazioni giornalistiche in un ambito scientifico, derivanti dalle elaborazioni dei centri di calcolo meteo mondiali.
In questo portale, abbiamo necessità di esprimere vari pareri e approfondimenti per le molteplici condizioni meteo climatiche ipotizzate dai super calcolatori, perciò se parliamo di caldo e freddo lo stesso giorno e per il medesimo periodo, ciò non significa che siamo nel caos. In tali contesti stiamo evidenziando quello che viene definito ormai sempre più caos climatico, il quale determina eventi atmosferici estremi. Definizione necessaria perché determina un’accentuazione di intensità di quei fenomeni che in passato si presentavano ogni tot anni, e che invece attualmente sono divenuti sempre più frequenti, quindi con una ricorrenza più breve.
Durante il semestre freddo, quando giungono con frequenza le perturbazioni oceaniche associate alle basse pressioni, abbiamo parlato di un eccesso di frequenti intensi cicloni mediterranei, ovvero con pressione atmosferica molto bassa. Tale fenomeno succede con maggior frequenza rispetto al passato. Questa è estremizzazione climatica.
La stagione invernale sta vivendo una fase di estremizzazione climatica differente rispetto alle altre stagioni. A maggio dovremmo essere proiettati verso la stagione estiva, in teoria la primavera dovrebbe essere al suo massimo splendore, eppure stiamo osservando importanti differenze rispetto a quello che succedeva passato, con eventi meteo inusuali.
Qualche giorno fa, appena la scorsa settimana, una massa d’aria freddissima raggiungeva l’Europa centrale, le Isole Britanniche, la Scandinavia e la Russia europea nella parte settentrionale. In tale contesto si è vista la neve a Mosca, ci sono state bufere di neve in molte località. Si sono visti fiocchi di neve persino a Berlino. Città che negli ultimi anni vede sempre più meno neve rispetto al passato d’inverno. Eppure, i fiocchi di neve si sono mostrati a maggio inoltrato.
Qualche giorno più tardi, appena nel fine settimana trascorso è giunta una vampata d’aria caldissima, con la temperatura che in Germania, e non solo, ha raggiunto in varie località persino i 30°C.
Abbiamo osservato un’estremizzazione climatica incredibile, impensabile sino a dieci anni fa. Anche in Italia viviamo l’estremizzazione climatica.
Quando i modelli matematici di previsione propongono un’evoluzione eccessiva per la nostra esperienza, sovente sosteniamo che ha una scarsa affidabilità. Però, allo stesso tempo una previsione di tal natura dovrebbe farci riflettere, perché i modelli matematici possono essere precursori di linee di tendenza a più lungo termine, e quindi ciò che viene proposto prima o poi succederà nei prossimi anni.
Gli eventi estremi che stiamo osservando da qualche anno sono divenuti la realtà di proiezioni eccessive diffuse dai calcolatori che vedevamo nel passato.
La mutazione climatica ci porterà a vedere sempre più eventi atmosferici estremi. Quindi, soprattutto nelle stagioni intermedie, si potrà passare da ondate di calore rovente a fasi di freddo inusuale, quasi invernale. Ed è questo quello che ieri il modello matematico americano propendeva.
Quest’oggi, lo stesso modello matematico, per fine mese, ovvero il medesimo periodo di previsione, al posto di un’ondata di freddo ci propone un’ondata di calore che potrebbe avere eccezionale rilevanza sulla parte occidentale del Mediterraneo. Si potrebbero avere anomalie eccessive, al pari di quelle fredde di cui abbiamo discusso ieri, ma stavolta con temperature che potrebbero essere anche 15°C sopra la media nella Spagna interna, dove si potrebbero toccare e superare i 40°C.
In un lasso di tempo di 15 giorni, più o meno quel che rimane di maggio, i modelli matematici di previsione propongono vediamo una repentina serie di sbalzi termici che interesseranno anche l’Italia, e in generale l’Europa.
Insomma, maggio, da quel mese che doveva rispecchiare l’apice della primavera, continuerà ad osservare condizioni atmosferici estreme, con sbalzi termici eccessivi.