Il fronte freddo ed instabile, che attraverserà l’Italia durante il weekend di Pasqua, preparerà il terreno per una successiva pulsazione gelida direttamente dal Circolo Polare Artico. La colata d’aria molto fredda punterà il cuore dell’Europa, penetrando probabilmente in pieno anche verso il Mediterraneo.
L’affondo meridiano della saccatura fredda artica sarà favorito dall’anomala posizione molto settentrionale dell’anticiclone atlantico, che rimarrà sbilanciato tra Islanda e Groenlandia. In tal modo, l’aria fredda sarà risucchiata dalle alte latitudini verso il Vecchio Continente.
Ci attendiamo quindi il ritorno di condizioni da pieno inverno, già tra il 5 ed il 6 aprile, su molte nazioni d’Europa e sarà un salto davvero traumatico rispetto al caldo record che ha imperversato negli ultimi giorni di marzo. Probabilmente le temperature si abbasseranno anche di 15 gradi, se non oltre.
Rischio neve sino a bassa quota
Il colpo di coda invernale si annuncia estremamente severo. Come sovente accade nel periodo primaverile, i contrasti termici sono ben più accesi a seguito d’improvvise irruzioni fredde. Ne deriva una maggiore propensione all’instabilità, con situazione più favorevole a rovesci di neve sino in pianura.
L’assalto dei venti dall’Artico dovrebbe coinvolgere anche l’Italia, ma ancora permane qualche incertezza legata alla traiettoria. Il tempo dovrebbe farsi inclemente nel corso di martedì 6, con associato ingresso poderoso d’aria fredda che potrebbe favorire rovesci di neve a quote molto basse, soprattutto al Nord.
Il freddo dilagherà poi su tutta Italia entro metà settimana, forse più attenuato al Sud. Questa fase rigida invernale tardiva non dovrebbe durare a lungo, in quanto la saccatura artica tenderà a spostare il proprio asse più ad est. Nuovi impulsi freddi saranno comunque ancora in agguato sul finire della settimana.