L’inverno continua a mostrare il suo volto freddo e nevoso in questa prima parte dell’anno, per via di una vasta saccatura artica che abbraccia gran parte d’Europa. Il clima è però freddo, ma non gelido, trattandosi di masse d’aria di natura artico marittima, almeno per il momento.
Ora dopo l’Epifania si concretizzeranno alcune importanti novità. La saccatura artica ruoterà il suo asse sbilanciandosi sulla Penisola Iberica. In tal modo, l’aria fredda artica punterà dapprima più ad ovest e sul nostro Paese si faranno strada masse d’aria un po’ più temperate, almeno sulle regioni del Sud.
L’affondo dell’aria fredda verso la Penisola Iberica e Marocco innescherà notevoli contrasti, determinando lo sviluppo di una profonda ciclogenesi che poi farà ingresso sul Mediterraneo Occidentale. Un fortissimo richiamo caldo dal Sahara investirà il Sud Italia, con temperature ben oltre i 20 gradi.
Evoluzione seconda decade di gennaio
La traslazione verso est del vortice ciclonico riporterà poi l’aria moderatamente fredda su tutta Italia. Nel contempo, importanti manovre si osserveranno alle alte latitudini europee, con l’anticiclone russo-asiatico che inizierà a convogliare aria gelida di provenienza siberiana sulla Russia Europea.

Questo flusso gelido andrà ad interagire con un nucleo d’aria, sempre molto fredda, di natura artica che nel frattempo si sarà insediato sul comparto baltico-scandinavo. Si genererà così un esteso nucleo d’aria molto gelida, che inizierà a guadagnare terreno verso l’Europa espandendosi a sud ed in parte verso ovest.
La media delle proiezioni, diffuse dai maggiori centri meteo, evidenziano come questo blocco d’aria gelida potrebbe abbracciare l’Europa Centro-Orientale a metà gennaio. Resta più intricata l’evoluzione per quanto concerne l’Italia, il Mediterraneo e l’ovest Europa.
Ipotesi possibile gelo sull’Italia
L’eventuale spinta del gelo verso l’Italia e il Mediterraneo dipenderà dalla posizione che assumerà l’anticiclone delle Azzorre. Da valutare anche l’eventuale ingerenza della Depressione d’Islanda lungo la porzione occidentale del Continente, a favorire così una rotta più o meno orientale della discesa gelida.
Se l’anticiclone si eleverà solo verso nord ma anche verso nord-est, in direzione della Scandinavia, ci sarebbero le condizioni ideali per l’espansione retrograda del nucleo gelido. Le conseguenze per l’Italia sarebbero quelle di neve e gelo, ma al momento è troppo prematura qualsiasi ipotesi.