Il risveglio degli abitanti di Pechino non è stato piacevole, con un’atmosfera davvero surreale. La capitale cinese è stata avvolta da uno spesso strato di smog giallognolo, frutto di una tempesta di sabbia arrivata dalla Mongolia.
La visibilità è scesa ben sotto i 1000 metri ed è stato quindi come avere la nebbia gialla. Inevitabile anche l’impennata dei livelli d’inquinamento, con questo pulviscolo così denso. Il governo municipale, lanciando l’allerta, ha ordinato a tutte le scuole di annullare gli sport e gli eventi esterni.
Le persone con malattie respiratorie sono state invitate a rimanere in ambienti chiusi, visto l’inquinamento salito a livelli pericolosi. Le autorità locali la considerando come la più forte e più estesa tempesta di sabbia degli ultimi 10 anni. Oltre 400 voli sono saltati negli scali aeroportuali.
I livelli di particelle di grandi dimensioni di Pm10 erano questa mattina a quasi 20 volte l’esposizione massima giornaliera raccomandata dall’Oms. Ancora peggio la concentrazione di micro particelle Pm2.5 arrivata a quasi quota 600, più di 20 volte il limite segnalato dall’agenzia di Ginevra.
La Cina ha ridotto drasticamente il livello medio nazionale di Pm2.5 tra il 2015 e il 2019, grazie soprattutto alla riduzione del carbone a uso riscaldamento. Il governo ha annunciato un obiettivo ambizioso per raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2060.