Aria fredda di natura artica interessa gran parte dell’Europa e dilaga anche sull’Italia. Lo sbilanciamento dell’anticiclone verso il Baltico e la Scandinavia sta convogliando masse d’aria più continentali che arrivano direttamente dalla Russia.
Quest’aria fredda scorre lungo il perimetro orientale dell’anticiclone, fino a sfondare sul Mediterraneo e persino sul Nord Africa. Il meteo resta quindi pienamente invernale sull’Italia, con rovesci di neve fino in collina e fioccate persino più in basso. Ciò è dovuto all’afflusso dell’aria più rigida in prossimità del suolo.
Pericolose gelate nei prossimi giorni
L’apice dell’irruzione fredda si sta concretizzando proprio nell’arco del weekend, che coincide con l’equinozio di primavera. Le temperature sono ulteriormente calate e risultano diffusamente sotto media, con il freddo acuito anche dalla ventilazione sostenuta in prevalenza nord-orientale.
Non mancano gelate nelle ore notturne e del primo mattino, particolarmente intense su Alpi, Prealpi e Appennino. Le brinate si accentueranno nei prossimi giorni anche su fondovalle e su alcune aree di pianura non solo della Val Padana, laddove si avranno maggiori aperture del cielo e calma di vento.
Il clima si manterrà molto rigido anche nei primi giorni della settimana, con la configurazione barica ancora quasi invariata, stante la lenta evoluzione della saccatura fredda verso levante. I venti da nord e nord/est convoglieranno ancora aria fredda dai Balcani e dalla Russia.
Le ulteriori gelate, favorite dai cieli che si libereranno dalle nubi anche al Centro-Sud, procureranno danni ancora più forti alle fioriture estremamente anticipate, per effetto del clima a lunghi tratti troppo mite che ha dominato dalla terza decade di febbraio fin verso metà marzo.
Il clima rigido durerà sin verso metà della settimana almeno al Centro-Sud. Un addolcimento termico è invece atteso al Nord e sulle regioni centro-settentrionali tirreniche già tra martedì e mercoledì, ma principalmente in pieno giorno per via del maggiore soleggiamento.