È decisamente anomalo che a metà di luglio d’Italia venga investita da una goccia d’aria fredda in quota. Di solito queste figure atmosferiche dovrebbero transitare non oltre l’Appennino settentrionale, come latitudine, e interessare temporaneamente il Nord Italia con una raffica di temporali, e lasciare il resto del nostro Paese a secco, in quella che la siccità estiva, oltre che con il bel tempo. Un refrigerio, tuttavia a luglio sarebbe cosa normale. Di anomalo ci sarebbe solo una lunga persistente ondata di calore. E con i forti contrasti termici, ecco una serie di danni (foto dei disastri del maltempo).
L’aggiornamento odierno accentua sensibilmente l’entità della rottura estiva. Un evento impensabile 20 anni fa, quando la rottura dell’estate giungeva dopo Ferragosto. E come abbiamo scritto altre volte, avremo comunque anche il ritorno del caldo, ma più avanti. D’altronde le anomalie climatiche sono pesanti. I colleghi hanno voluto essere moderati con i termini, ma quanto potrebbe avvenire è fuori dalle regole.
Personalmente, scrivo d’impeto, ma ponderando, senza temere poi critiche. Quello di cui parlo lo vediamo dai modelli matematici di previsione, non con la sfera magica.
La previsione proposta dai modelli matematici di previsione necessita però di conferme, essendo questa prospettata a circa una settimana da oggi in un contesto meteo queste diventando piuttosto variabile. Stiamo osservando l’avvento di rapide variazioni meteorologiche nel nostro continente. Ciò lo dimostra la apparente scarsa affidabilità delle proiezioni dei modelli matematici, che prospettano rapide virate di ondate di calore e di gocce d’aria fredda. Tuttavia, modelli matematici nel lungo termine tracciano linee di avviso che se osservati con accuratezza, ci portano a prospettare variabilità, anche in ambito previsionale.
Questa novità dovrebbe essere tipica delle stagioni estive estremizzate dai cambiamenti climatici, dove periodi molto caldi dovrebbero alternarsi a fasi estremamente instabili, temporaneamente anche con temperature sotto la media. Ma complessivamente, nel suo insieme, la temperatura mensile, e poi quella stagionale dopo, saranno comunque superiori alla norma, in quanto riscaldamento globale è una realtà, ed è ciò che sta scuotendo il clima in tutto il pianeta.
In Europa e Italia, generalmente, gli eventi meteo estremi sono come ammorbiditi dalla peculiarità del clima, che è tra i più floridi del pianeta quasi da sempre. Ciò ha consentito il sorgere di antiche civiltà, questo però quando il nostro clima era più freddo di quello attuale.
Nel Mediterraneo, se vi fate caso le civiltà più antiche, da quella mesopotamica, fenicia ed egizia, sono divenute floride svariati migliaia di anni fa, quando il clima era più freddo rispetto a quello attuale. Quindi avevano un clima ideale. Ai giorni d’oggi, in quelle zone prevalgono siccità è caldo, condizioni meteo di certo non ideali per un’agricoltura primordiale come quella allora rispetto a quella che abbiamo oggi. Peraltro, le previsioni climatiche indicano che tra alcuni decenni, queste zone potrebbero persino essere rese inabitabili a causa delle temperature estive altissime, che potrebbero raggiungere anche i 60°C..
Nonostante i cambiamenti climatici, in Europa comunque il clima non è mai estremo come in altri continenti. Possiamo ancora oggi fare paragoni con Nord America e con l’Asia. Però con i cambiamenti climatici, ci dovremo abituare a estremizzazioni meteo che erano normali nei continenti dapprima citati, dove attualmente succede di ben peggio.
Quindi le brusche variazioni meteorologiche come quella rappresentata dalla goccia d’aria fredda in quota vista dai due modelli matematici principali: quello europeo e l’americano, potrebbero essere la normalità del futuro. Con transizione rapida da periodi caldi a temporanee burrasche con freddo improvviso.
Entrambi i modelli matematici di previsione inquadrano la goccia d’aria fredda sull’Italia, con una pesante anomalia in quota dell’altezza del geopotenziale.
Con tale condizione si avrebbero fenomeni di marcata instabilità, soprattutto sulle regioni settentrionali, ma anche su gran parte del centro Italia, in parte la Sardegna, la Campania, la Basilicata forse anche la Puglia. Ovunque si si manifesterebbe un abbassamento della temperatura, con un consistente refrigerio in tutto il paese rispetto alle attuali temperature, e quelle che si raggiungeranno soprattutto al centro-sud nei prossimi giorni, dove sono attesi estremi termici superiori ai 40°C.
Per concludere, un vero sconquasso meteo è quello che ci prospetta l’orizzonte.