“L’istinto ci porta a proteggere gli occhi.
La prevenzione ci aiuta a farlo”. Con questo messaggio l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) ha lanciato la campagna 2024 dedicata alla prevenzione delle patologie oculari in occasione della
Giornata Mondiale della Vista, che si celebra oggi. Tantissime le iniziative organizzate in tutta Italia per aumentare la consapevolezza sui problemi della vista e per sensibilizzare la popolazione alla prevenzione, quindi a sottoporsi a controlli oculari periodici. Le malattie che minacciano la vista, infatti, interessano milioni di persone in Italia e nel mondo. Il rischio di perdere in parte o del tutto la capacità visiva è cresciuto negli ultimi anni con l’allungarsi della vita media. La prevenzione, secondo gli esperti, è dunque il modo migliore per conservare la vista per tutta la vita.
“Sostenere l’oculistica nel Servizio sanitario nazionale è una delle nostre priorità- fa sapere la dottoressa Alessandra Balestrazzi, Presidente di AIMO- soprattutto per garantire l’assistenza oculistica alle persone bisognose e a quelle che scelgono o che non possono permettersi di curarsi in ambito privato. Ben vengano allora le iniziative di screening delle patologie oculari, che possono permettere di intercettare precocemente le persone a rischio di perdita della vista”. Proprio ieri, intanto è stato presentato il rapporto della Fondazione OneSight Essilor Luxottica, realizzato in collaborazione con il Censis, dal titolo ‘Italiani in condizioni di fragilità oculistica: fotografia di un disagio sociale sommerso’, dal quale è emerso che nel nostro Paese 2,7 milioni di persone (il 5,4% degli abitanti) hanno problemi di vista ma non hanno le risorse economiche per provvedere a questa condizione: nell’ultimo anno, in particolare, più di 7 su 10 hanno dovuto rinunciare alle visite oculistiche.
“Questi dati sono preoccupanti- commenta Balestrazzi- è necessario porre attenzione su questo tema, troppe persone con problemi alla vista hanno difficoltà economiche per l’accesso a visite oculistiche, ma anche per l’acquisto di occhiali, lenti a contatto o farmaci; non per questo però si deve rinunciare alla prevenzione e alle cure”. In occasione della Giornata Mondiale della vista, quindi, AIMO fa sapere che è “particolarmente impegnata nel sostenere e promuovere la ricerca scientifica e tutte le campagne di prevenzione”, sottolinea il dottor Giovanni Battista Sbordone, consigliere dell’Associazione Italiana Medici Oculisti, che pone particolare attenzione alla Degenerazione Maculare Senile (DMS), una malattia cronico-degenerativa multifattoriale correlata all’età, che colpisce la macula, vale a dire la porzione della retina più importante in quanto sede della visione distinta e che provoca riduzione dell’acuità visiva.
“La degenerazione maculare legata all’età (AMD: Age-related Macular Degeneration) è la causa più frequente di cecità legalmente riconosciuta al di sopra dei 65 anni nei Paesi industrializzati- fa sapere il dottor Sbordone- La sua prevalenza è stimata intorno al 10% nella popolazione compresa tra i 65 e i 74 anni e del 27% al di sopra dei 75 anni. Si tratta di una malattia che impegna fortemente le strutture pubbliche, soprattutto dal punto di vista organizzativo. Per questo sarebbero auspicabili programmi che permettano di raggiungere quanti più pazienti possibile e con meno disagi per loro e per i caregiver. In quest’ottica l’intelligenza artificiale può essere sicuramente una grande risorsa”. Al momento la prevenzione della maculopatia senile si basa sul controllo degli stili di vita (ipertensione, fumo di sigaretta, obesità, luce solare sono tutti fattori di rischio) e sulla diagnosi e trattamento precoci che permettono di ridurre i danni causati da questa malattia. “Dall’altra parte la ricerca scientifica è molto focalizzata su questa malattia proprio per l’elevato impatto sociale che essa ha. Infine- aggiunge l’esperto- si sono particolarmente evolute le tecniche di riabilitazione visiva che permettono di sfruttare al massimo i residui visivi di questi pazienti (prevenzione terziaria)”.
Tra le patologie oculari su cui AIMO pone attenzione in questa Giornata ci sono anche le neoplasie palpebrali. “Circa il 5-10% di tutti i tumori cutanei si verificano a livello palpebrale, e circa il 90% dei tumori palpebrali nei Paesi non asiatici è costituito da carcinomi basocellulari, il 70% dei quali localizzati nella palpebra inferiore- sottolinea il dottor Francesco Quaranta Leoni, membro di AIMO- Gli altri tipi di tumori palpebrali sono molto meno comuni. Il carcinoma a cellule squamose costituisce il 5% di tutti i tumori palpebrali e il melanoma meno dell’1%. Altrettanto rari sono il carcinoma sebaceo e il carcinoma a cellule di Merkel”. In generale, fa sapere l’esperto, i carcinomi basocellulari e squamocellulari sono “quasi sempre curabili, se individuati e trattati precocemente. Il melanoma è curabile se viene diagnosticato e trattato nelle sue fasi iniziali, anche se è più probabile una sua diffusione. Da notare che l’incidenza dei tumori maligni perioculari sta aumentando notevolmente anche in età giovanile”.
La diagnosi tempestiva e il corretto trattamento delle lesioni maligne perioculari, come sempre, è “fondamentale a causa del loro potenziale di invadere le strutture circostanti. L’escissione chirurgica completa è ad oggi il trattamento di scelta per la maggioranza dei tumori perioculari maligni. Data la delicata posizione anatomica e l’importanza delle strutture vicine, le tecniche chirurgiche di elezione sono quelle che permettono l’escissione maggiore con il massimo risparmio dei tessuti circostanti. Per tumori ad alta malignità o diffusi in sedi contigue – non asportabili chirurgicamente in maniera radicale – l’immunoterapia e la brachiterapia offrono oggi la speranza di un controllo della malattia”, conclude Quaranta Leoni. Di queste e di altre tematiche si discuterà nel corso del 15esimo Congresso Nazionale AIMO, organizzato in collaborazione con SISO, in programma a Roma dal 14 al 16 novembre.