In Umbria si contrastano povertà educativa e dispersione scolastica facendo nascere passioni nei ragazzi. La Fondazione “Con i Bambini” sposa il progetto ART.LABS ed investe le risorse del bando adolescenza 11-17, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile .Dall’Umbria parte il progetto Art.Labs, selezionato e finanziato dalla Fondazione Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che punta ad accrescere nei ragazzi e nelle ragazze l’interesse per la cultura, mettendo in campo una serie di laboratori creativi.
La dispersione scolastica è un fenomeno enormemente diffuso: l’Italia è al quarto posto tra i Paesi dell’Unione Europea per numero di giovani che rinunciano agli studi. L’attuale pandemia e il ricorso alla didattica a distanza, hanno fatto emergere in maniera palese le disuguaglianze che esistono tra i ragazzi. Il 30% dei bambini e ragazzi tagliati fuori dalla didattica online, hanno mostrato con chiarezza come esista una realtà parallela di esclusi dal mondo dell’educazione.
Art.Labs nasce con l’obiettivo di contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica, stimolando la creatività dei ragazzi e delle ragazze, uscendo dai percorsi più formali, tracciati dalla scuola, attivando laboratori di lettura, urban art, soundscape, arti digitali e un laboratorio di percussioni/coro&orchestra. Il progetto punta a far vivere l’ambiente scolastico come luogo inclusivo, non ostile, un luogo in cui potersi sperimentare, scoprire interessi e passioni, oltre che appropriarsi di capacità e sviluppare competenze trasversali.
Il progetto si articola in azioni che seguono due direzioni: una quella rivolta ai ragazzi e alle ragazze, l’altra rivolta a educatori, insegnanti, famiglie, ma anche cittadini comuni, affinché possano divenire una “comunità educante”, attraverso percorsi formativi che affrontano tematiche legate all’adolescenza, che vanno dai conflitti emotivi adolescenziali e come gestirli al meglio, al cyberbullismo, alla lettura come strumento cognitivo per lo sviluppo dei ragazzi, alla sessualità e come affrontarla con gli adolescenti.
Altissima la qualità dei corsi tenuti da educatori del calibro di Aldo Manuali, pedagogista, giudice onorario presso Tribunale dei minori di Perugia, lettore volontario e formatore nazionale Nati per Leggere.
“È stato emozionante partire dalle letture che interessano i ragazzi, parlare con loro per poi guidarli alla scoperta di poesie e di altri testi – racconta Aldo Manuali – La lettura, soprattutto dei classici, è percepita dai ragazzi come noiosa, inutile. È sorprendente vedere come l’intonazione, la voce ed il ritmo che si dà alla lettura, possano renderla un’attività affascinante. I ragazzi vanno velocemente, si appassionano a ciò che li diverte da subito, la lettura richiede invece un tempo lungo, concentrazione, un impegno a cui non sono abituati. Siamo partiti sulla scia di Nati per Leggere cercando di appassionare futuri lettori, non solo per sè stessi, ma che potessero diventare lettori anche per gli altri. Ci sono evidenze scientifiche per cui leggere ai bambini, nella prima infanzia, stimola lo sviluppo cognitivo, dal punto di vista dell’attenzione, della comprensione, linguistico, oltre che dal punto di vista relazionale.
L’adolescenza è a tutti gli effetti una rinascita. Il corpo cambia, cambiano i rapporti che i ragazzi vivono, ci si apre a nuove esperienze emotive e fisiche. Leggere in preadolescenza e nell’ adolescenza è imparare a confrontarsi con la società, comprendere che le proprie problematiche non sono solo nostre, ma fanno parte di un sistema umano. È emozionante osservare ragazzi, spesso introversi, che partendo da uno spunto di lettura, iniziano a raccontarsi nelle loro vicende famigliari, sociali ed emotive”.
Anche la musica diventa strumento di comprensione di sé e della società. I laboratori di Art.Labs sono tenuti da artisti di fama internazionale come i percussionisti Roberto Gatti e Leonardo Ramadori, uno dei fondatori del gruppo Tetraktis.
“La musica, per sua natura fa legare i ragazzi, crea situazioni sociali che servono a fare gruppo – racconta Leonardo Ramadori – L’idea che abbiamo messo in campo nei laboratori di Art.Labs è di usare le percussioni per mettere insieme i ragazzi per fargli fare un’attività d’insieme. Le percussioni permettono di suonare anche a chi non ha conoscenze di base di musica. Siamo partiti dalla musica popolare brasiliana, samba e batuquada, musica divertente, con un set di strumenti specifico: surdu, repedique, shaker, agogo, rullanti.
Il principio di fondo è che la musica d’insieme è molto motivante, anche a livelli base, ma insegna ad ascoltare sé stessi e gli altri in interconnessione. È una metafora della società in cui viviamo in cui ognuno fa la propria piccola parte, che se fatta bene, è funzionale alla riuscita dell’insieme. Se nella società c’è il rispetto per l’altro, che viene dall’ascolto di sé stessi e degli altri, si può vivere meglio, essere protagonisti del benessere proprio ed altrui”.