“A causa di questo enorme numero di casi, il sistema sanitario è altamente sotto stress e si registra una carenza di letti ospedalieri, come anche di ossigeno per i pazienti che presentano sintomi gravi”. Lo ha dichiarato la direttrice di Azione contro la Fame India, Snigdha Sahal, commentando la diffusione, sempre più grave, del Covid-19 nel Paese.
L’organizzazione, che attualmente opera in quattro stati (Maharashtra, Madhya Pradesh, Rajasthan e Gujarat), 554 villaggi e 6 aree urbane, ha garantito supporto nutrizionale alle famiglie più in difficoltà e, fino ad oggi, ha consegnato 200 tonnellate di alimenti e ulteriori 54 tonnellate saranno fornite nei prossimi mesi.
“Azione contro la Fame si è impegnata a rispondere in maniera olistica alla crisi, unendo un approccio preventivo al Covid-19 con un supporto alla popolazione teso a contrastare le crisi alimentari determinate dall’impatto della pandemia, sia nelle aree rurali sia in quelle urbane”, ha aggiunto Sahal.
Con una stima di 140 milioni di persone senza lavoro, mettere il cibo in tavola è, oggi, una sfida per milioni di persone. Inoltre, in considerazione della chiusura delle scuole, 300.000 bambini rischiano la malnutrizione, perché non hanno accesso regolare ai pasti. L’emergenza riguarda, in particolare, le categorie più vulnerabili. Fino ad oggi, hanno richiesto l’aiuto dello staff 41.400 donne incinte e in allattamento e sono stati raggiunti 6.300 bambini malnutriti.
Per garantire che gli operatori in prima linea del Governo continuino a fornire servizi cruciali, uno staff di 200 professionisti umanitari sta lavorando con le autorità locali e i partner per fornire dispositivi di protezione individuale e altre attrezzature necessarie.
“Stiamo supportando il sistema sanitario colmando le carenze di concentratori di ossigeno e di altri strumenti fondamentali. Stiamo supportando anche le persone a casa, fornendo assistenza a distanza. Per questa ragione ringraziamo tutte le persone che in Italia ci hanno supportato e che vorranno supportarci per assistere, in questo frangente, i più vulnerabili in questa lotta al Covid-19 e alla fame”, ha concluso Sahal.