Pubblicato il: 04/06/2020 12:52
Le norme sui voucher per concerti rimandati o annullati vanno riviste. Lo chiede l’associazione di consumatori Altroconsumo in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte, al ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, e al sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega ai consumatori, Alessia Morani.
Altroconsumo definisce “penalizzanti” le misure introdotte sui voucher e chiede che “siano modificate introducendo: la possibilità di scelta tra voucher e rimborso in denaro in capo al consumatore; la previsione di voucher/rimborso anche in caso di evento rinviato e non solo di evento annullato; una durata di almeno 24 mesi del voucher (estendendo i 18 mesi attualmente previsti dal decreto Rilancio del 19-5-2020, a 24 mesi); la possibilità di trasferimento del voucher ad altro soggetto utilizzatore; la rimborsabilità in denaro in caso di mancato utilizzo dopo i 24 mesi; la creazione di un fondo che garantisca la solvibilità del voucher in caso di insolvenza o fallimento dell’organizzatore dell’evento”.
Altroconsumo afferma di aver ricevuto “numerose segnalazioni relative alla cancellazione di concerti per i cui biglietti d’ingresso i consumatori hanno pagato prezzi anche di centinaria di euro. Il caso più eclatante riguarda la cancellazione delle due date in Italia, una a Lucca e una a Napoli, del concerto di Paul McCartney, una rock star carismatica che difficilmente sarà possibile rivedere in Italia nei prossimi anni. I biglietti del concerto sono stati messi in vendita a novembre 2019 con prezzi elevati che andavano da un minino di 90 fino a oltre 400 euro per le posizioni più prossime al palco”, prosegue.
Altroconsumo sottolinea come il legislatore abbia “adottato una misura manutentiva del contratto per evitare la sua risoluzione (con relativa restituzione) per impossibilità sopravvenuta della prestazione e lasciare così la liquidità alle aziende, ma il consumatore – stigmatizza – non può essere sempre usato come ‘ammortizzatore sociale’ in questa situazione di crisi. Tanto più che un concerto con Paul McCartney (ma il ragionamento vale per tutte le esibizioni dal vivo di cantanti) non può essere banalmente sostituito con un concerto qualsiasi”.
“Il pubblico che ha pagato per vedere l’esibizione di un certo artista – rimarca il segretario generale di Altroconsumo, Luisa Crisigiovanni – è interessato a quello in particolare e non, necessariamente, ad altri artisti presenti nel portfolio di concerti in capo all’organizzatore dell’evento annullato. Ne consegue che la misura attualmente in vigore è decisamente penalizzante il consumatore di servizi culturali (concerti, spettacoli, musei, ecc. ) e non ne tutela adeguatamente gli interessi discriminandolo rispetto alla tutela fornita, ad esempio, all’acquirente di un servizio turistico anche in tempi di emergenza Covid”.
Adnkronos.