GENOVA – Tutto sommato è giusto così: pari a fine primo tempo tra Samp e Juventus. Se però su sponda blucerchiata si rientra negli spogliatoi con la soddisfazione di aver fatto la partita e, verosimilmente messo in pratica quanto provato in settimana, dall’altra parte si rimugina sul daffarsi. Come riuscire ad arrivare qualche straccio di pallone giocabile a Vlahovic? Come ovviare al buon lavoro blucerchiato in fase di non possesso e riuscire ad imbastire una azione rapida, ficcante, efficace? Ci si aggrappa a Kostic e ad una sua fiammata nel finale. Converrà ripartire da lui nella ripresa.
Le scelte
Allegri punta sul tridente anticipato nei giorni scorsi, dettato da ragioni infermieristiche oltre che tattiche. Cuadrado e Kostic a supporto di Vlahovic. In mediana Allegri getta subito nella mischia Rabiot, che ha scontato la giornata di squalifica nel primo turno, e vuole lascarsi alle spalle le scorie da calciomercato: quel no allo United che ha scombussolato i piani bianconeri e congelato il trasferimento di Paredes a Torino. In attesa dell’argentino, tocca dunque a Locatelli agire come vertice basso di centrocampo e farsi carico dei compiti di regia. Mezzala destra: McKennie. Quanto alla difesa, davanti a Perin spazio a Danilo e Alex Sandro in corsia, mentre il più esperto Rugani ha avuto la meglio su Gatti (oltre che sull’acciaccato Bonucci, in panchina ma dosato in vista della Roma). Giampaolo opta per un 4-2-3-1 in cui Caputo è supportato da Leris, Sabiri e Djurcic. Sono supportati da Vieira e Rincon.
L’analisi tattica
La Samp è ben organizzata, sa cosa fare. Pressa alta e limita le possibilità ai portatori di palla bianconeri. Già al 5′ Perin ci mette una pezza deviando quel che basta (sulla traversa) la conclusione di Leris. Bello l’assist di Sabiri, ma grandi responsabilità le ha Bremer che è fuori posizione e non ha modo né di intercettare il passaggio né di contrastare. Pure Alex Sandro, a dirla tutta, era in ritardo e inseguiva… Juve lunga, sfilacciata. I reparti sono slegati. Un tmido tentativo arriva all’11 con Kostic che prova ad insinuarsi, ma è chiuso. Ci si aggrappa all’errore altrui per provare ad impensierire: al 15′ Cuadrado recupera infatti palla beffando Augello e si trova a tu per tu con Audero, ma spara sul portiere. Incurante, peraltro, della presenza a centro area di Vlahovic (che peraltro di lì a poco rischia un autogol su mischia da calcio d’angolo). Meglio i padroni di casa, rispetto ai bianconeri. Constatando il poco pressing di Rabiot e McKennie si riflette su quanto incida l’assenza di Pogba, ma – anche – contando i lanci lunghi (Rugani, Danilo…) c’è modo di riflettere su quanto incida l’assenza di… Paredes. Certi erroracci di Alex Sando, poi rendono il contesto ancor più complicato. Quanto all’assenza di Angel Di Maria, beh… Chiedere a Vlahovic per credere: si ente orfano del Fideo, per lo più abbandonato a se stesso com’è, lì a centro area. Non che Kostic non ci provi, per carità, anzi… Tuttavia non è sufficientemente supportato. Quando lo si arma a dovere, ad esempio al 35′, ha modo di intendere tutto il suo potenziale invitando Rabiot (impreciso nella conclusione) all’inserimento. Ecco: da questo momento in poi c’è un appiglio per sperare in qualcosa di meglio nella ripresa.
Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi!Fonte tuttosport.com