E’ giunto il momento, accanto alle mobilitazioni che hanno già preso il via da Nord a Sud, e che hanno lo scopo di far leva sulla politica per mettere in atto l’atteso cambiamento, di utilizzare un ulteriore concreto strumento di protesta per denunciare il malcontento e dimostrare, una volta per tutte, che i professionisti dell’assistenza non sono più disposti ad ingoiare bocconi amari.
Il Nursing Up, Sindacato Nazionale Infermieri, questa mattina ha proclamato ufficialmente uno sciopero di 24 ore per il prossimo 5 dicembre.
Migliaia di infermieri, ostetriche e altri professionisti dell’area non medica incroceranno le braccia, garantendo, per legge, naturalmente, i servizi minimi essenziali (per informazioni www.nursingup.it)
Per la prima volta nella storia recente, però, ed è davvero un fatto storico, gli infermieri e le ostetriche del Nursing Up, nel proclamare il proprio sciopero, scenderanno in campo insieme ai sindacati dei medici di Anaoo Assomed e Cimo-Fesmed.
Ebbene sì, avete capito bene, infermieri e medici saranno fianco a fianco in una giornata di sciopero che si annuncia epocale e che simboleggia, come non mai, la battaglia congiunta per la tutela della salute della collettività, finalizzata alla ricostruzione di un sistema sanitario che, così com’è, non è assolutamente più a misura di cittadino e nemmeno di professionista!
A raccontarci del Protocollo di Intenti appena firmato tra sindacati dei medici e sindacato degli infermieri è Antonio De Palma, instancabile leader del Nursing Up.
«Da anni portiamo avanti l’idea che debba esistere, tra le tutte le professioni sanitarie, un ritrovato equilibrio, una solida unità di intenti, ognuno nel rispetto della propria professionalità, con un unico grande obiettivo comune: il rilancio del nostro sistema sanitario e la qualità della tutela della salute della collettività.
Mettere al servizio dei cittadini le proprie solide competenze, seppur differenti, come parte di un unico straordinario mosaico, collaborando al rilancio del SSN, rappresenta per tutti noi, da sempre, una priorità, anche se è evidente che troppo spesso non veniamo messi nella condizione di poterlo fare. E’ il momento di denunciare tutto questo, è il momento del cambiamento.
E questo sciopero è lo strumento per dire alle istituzioni che si deve voltare pagina!
Non può essere un caso che in un momento storico come questo , gli infermieri , le ostetriche e i professionisti sanitari ex legge 43/2006 che fanno capo al sindacato Nursing Up, e i medici che fanno capo ai sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed, abbiano avuto la lungimiranza di unire le forze, mettendo da parte qualsiasi forma di personalismo, e abbiano deciso di “scendere simbolicamente in campo” fianco a fianco, per una giornata di sciopero che incarna il senso profondo della battaglia comune per la salute dei malati, dei soggetti fragili, degli anziani, dei bambini, dei cittadini tutti.
Perché le istituzioni capiscano, una volta per tutte che, attraverso questo sciopero, vogliamo tutti denunciare il malcontento e i disagi, vogliamo raccontare ai media e alla gente che non si può prescindere dalla valorizzazione delle professioni sanitarie, a cui ridare dignità, per rilanciare un sistema sanitario nuovo di zecca, degno di un Paese civile.
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
Il protocollo di intenti ha lo scopo di veder “combattere fianco a fianco” medici e infermieri attraverso l’organizzazione di uno sciopero nel quale incrociare le braccia, fermarsi, significa raccontare alla collettività che i professionisti sanitari sono a un punto di non ritorno e che invertire la rotta attraverso una attesa valorizzazione economico-contrattuale, vuol dire, da parte delle istituzioni, dimostrare di avere finalmente a cuore la salute dei cittadini.
Ancora De Palma: «Gli infermieri italiani e tutti gli altri professionisti sanitari dell’assistenza sono stanchi, logorati e arrabbiati e per questa ragione hanno deciso di mobilitarsi prima di tutto sul tutto il territorio nazionale attraverso manifestazioni di protesta e sit in, per ottenere dalla politica risposte chiare e precise alle richieste di valorizzazione delle professionalità infermieristiche e di quelle ex legge 43/2006.
Occorre individuare finalmente “risorse dedicate” alle professioni dell’assistenza , nei 2 miliardi e 300 milioni previsti per il nuovo contratto, al fine di raddoppiare l’indennità di specificità infermieristica e per allargare quest’ultima anche alle ostetriche.
Non tollereremo, lo abbiamo ribadito al Ministro della Salute in occasione del recente incontro, i possibili tagli alle pensioni dei quali si parla nella bozza di legge di bilancio 2024 !
Nessuno tocchi ciò che di legittimo spetta ai professionisti dell’assistenza!
Non smetteremo mai di sottolineare che in questo momento storico, diventa più che mai fondamentale la presa di coscienza da parte delle istituzioni della gravità della situazione in cui versa il nostro SSN, con quella voragine di infermieri che, come da nostro studio aggiornato, tocca nel 2022 la preoccupante cifra di 175 mila unità. E si tratta di stime elaborate in base a medie di riferimento allargate, perché riferite all’intera Europa e non al gruppo dei Paesi EU, nel qual caso la carenza raggiunge addirittura le 220 mila unità.
Il presente e il futuro della salute dei cittadini è legato saldamente alla valorizzazione delle professioni sanitarie. Chi osa mettere in dubbio tutto questo, non fa altro che privare, giorno dopo giorno, delle sue fondamenta un sistema sanitario già pericolosamente traballante», conclude De Palma.