Arriva dalla Sicilia un forte contributo alla transizione energetica, finalizzato a far sì che nel pianeta sia possibile a breve rinunciare all’estrazione di minerale di alluminio per produrre serramenti.
In vista del regolamento Ue sulle “case green” che punta a un minore consumo di materie prime nella costruzione di edifici e al risparmio energetico, che sarà approvato a breve a Bruxelles, in Sicilia è già nata una filiera produttiva che introduce – a partire dai mercati siciliano e maltese -serramenti realizzati utilizzando al 100% solo alluminio riciclato “circolare” ricavato dalla fusione di vecchi balconi, finestre e verande esauste in alluminio, definite tecnicamente “post consumo”. Un processo produttivo che esclude dalla fusione non solo il minerale “vergine”, ma anche gli scarti di alluminio generati dal taglio dei profilati.
E’ la sfida della sostenibilità raccolta dalla società ragusana Cappello Group, che ha deciso di creare una filiera regionale nuova che impegna giovani ricercatori, progettisti, architetti e designer, ingegneri termici ed edili, nonché numerose competenze professionali che sono state appositamente formate, all’interno della casa madre e presso le imprese dell’indotto, per realizzare, installare e curare la manutenzione di questa nuova generazione di infissi.
La Cappello Group, dopo avere condotto negli ultimi cinque anni progetti di ricerca e design per sviluppare sistemi innovativi per serramenti a marchio Eklip, capaci di migliorare la robustezza e l’efficienza energetica dei materiali e dei manufatti riducendo al contempo il consumo di alluminio primario, adesso ha definito un accordo con l’industria spagnola Cortizo, che fornirà per le nuove serie, già a partire dal secondo semestre 2024 su progetti specifici, profilati estrusi da billette prodotte con alluminio 100% riciclato “post consumo” con cui a Ragusa è stata creata una nuova collezione di serramenti per l’architettura contemporanea a marchio Eklip Cortizo, presentata a quasi 500 operatori del mercato in un Open day a Ragusa, alla presenza di Daniel Lainz, Direttore generale Architettura del Gruppo Cortizo, assieme al presidente e fondatore dell’azienda ragusana, Giuseppe Cappello, e al Direttore generale, Giorgio Cappello.
Il prossimo passo, con un accordo che sarà firmato a giorni, sarà la finalizzazione dei rapporti fra la Cappello Group e una rete di prestigiosi centri di ricerca italiani, cui sarà affidata la valutazione quantitativa e integrale della sostenibilità del nuovo alluminio “circolare” e del relativo processo produttivo. Sarà una marcia in più che consentirà alla Cappello Group di diffondere questo sistema di “finestra green” in tutto il mercato nazionale ed europeo.
“L’accordo con il Gruppo Cortizo che ufficializziamo al mercato – spiega Giorgio Cappello – rappresenta un’ulteriore tappa che ci spinge verso nuovi orizzonti nei prossimi anni, non solo per migliorare ulteriormente le già elevate prestazioni meccaniche e termiche dei nostri sistemi di profilati a taglio termico per serramenti, ma anche per offrire nuove soluzioni ancora più ecologiche in materia di edilizia sostenibile. Infatti, contiamo entro il 2025 di estendere l’utilizzo di alluminio riciclato 100% ‘post consumo’ all’intera gamma dei nostri serramenti, e questo ci impegnerà in nuovi investimenti e assunzioni”.
“Il nostro sforzo per contribuire alla salvaguardia del pianeta – aggiunge Giuseppe Cappello – non è fine a se stesso, ma mira anche a creare un’icona dell’architettura green a sostegno della transizione energetica, e questo per affermare anche nel campo dell’architettura internazionale il valore del ‘Made in Sicily’”.
In una nota ufficiale, il Gruppo Cortizo evidenzia che “l’accordo rende l’azienda italiana distributrice ufficiale dei nostri sistemi in alluminio per l’architettura nelle Isole di Sicilia e Malta. Cappello Group e Cortizo uniscono le forze per offrire un catalogo di prodotti ad alte prestazioni e design all’avanguardia in questi nuovi mercati”.