È tempo di mettere in sicurezza non solo residenti ed escursionisti dagli orsi, ma anche gli orsi da residenti ed escursionisti. Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) alla notizia del ferimento, non grave, di un escursionista francese nel Comune di Dro che, a quanto si apprende, era uscito stamattina alle 7 per un’uscita in solitaria lungo il “Sentiero delle Cavre”.
Troppe le azioni che la Provincia autonoma di Trento deve ancora da mettere in campo: da una efficace campagna d’educazione, informazione e comunicazione, alla dotazione di bidoni della spazzatura antiorso, da una chiara segnaletica al divieto di circolazione su sentieri a rischio, secondo l’esperienza del Parco nazionale d’Abruzzo Pnalm), Lazio e Molise; dalla creazione di corridoi faunistici alla piantumazione di colture e alberi da frutto in alta quota, dall’allestimento di recinzioni elettriche per proteggere giardini e allevamento al divieto di foraggiare animali selvatici.
L’Oipa sottolinea che, purtroppo, la Provincia di Trento, guidata da Maurizio Fugatti, sinora ha solo ragionato in termini di “reazione corpo a corpo”, ordinando catture e abbattimenti nei confronti degli orsi che fanno gli orsi, ignorando le buone pratiche applicate per esempio dal Pnalm. Auspichiamo un cambio di rotta, in nome di una sempre possibile serena convivenza uomo-orso.
L’associazione, in un probabile ricorso al Tribunale regionale di Giustizia amministrativa di Trento contro eventuali provvedimenti della Provincia, rileverà come la legge provinciale ammazzaorsi” è oggetto di una procedura Pilot innanzi alla Commissione Europea e che potrebbe essere incostituzionale per violazione dell’articolo 9 della Carta costituzionale.