• “Klimt e il Terzo Reich” per la serie “Il Mistero dei Capolavori Perduti” su Sky Arte in streaming, giovedì 9 aprile alle ore 16.00 e in replica alle ore 22.15
Tra il 1901 e il 1907 Gustav Klimt dipinge una serie di tele che gli furono commissionate dall’Università di Vienna. Tra queste Medicina, opera nella quale l’artista celebra l’eterno ritorno degli eventi che scandiscono l’esistenza umana, dalla nascita alla morte. Secondo quanto ci è stato tramandato, l’artista aveva scelto di realizzare l’opera impiegando una palette di colori caldi, un ventaglio di sfumature che dal rosa arrivava al porpora. Purtroppo il capolavoro non c’è più. Alla fine della Seconda Guerra mondiale, il dipinto è andato distrutto durante l’incendio scoppiato all castello di Immendorf. Oggi ne conserviamo solo una riproduzione fotografica, in bianco e nero.
L’episodio della serie tv “Il mistero dei capolavori perduti” trasmesso in streaming da Sky Arte documenta la storia del capolavoro di Klimt, approfondisce la vicenda della distruzione e ne restituisce una versione ricostruita grazie all’impiego di tecnologie avanzate e all’ausilio di un team di esperti.
• “Emergenza arte” su Rai5, venerdì 10 aprile alle ore 21.15
Furti, frodi e cataclismi sono una minaccia costante che incombe sulle opere d’arte. Le storie di incredibili ruberie e distruzioni a opera dell’uomo – non meno catastrofiche rispetto a quelle naturali-, offrono però anche il pretesto per svelare l’altra faccia della medaglia, ossia lo straordinario lavoro di indagine da parte delle forze dell’ordine per il recupero delle opere smarrite.
Una partita che nel nostro Paese si gioca attraverso un abile lavoro di squadra che vede coinvolti in prima fila i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, insieme ai magistrati, agli archeologi e agli storici dell’arte, e dove l’Italia eccelle tra le nazioni a livello mondiale.
Tecniche e metodi di indagine affinata nel campo dei furti delle opere d’arte sono al centro del documentario proposto da “Art Night” prodotto da Rai Cultura in onda su Rai5.
• “Van Gogh sotto le bombe” per la serie “Il Mistero dei Capolavori Perduti” su Sky Arte in streaming, sabato 11 aprile alle ore 15.00 e in replica alle ore 21.00
Nuova vita ai Girasoli perduti di Van Gogh. Della celebre serie fanno parte cinque tele esposte nei principali musei del mondo (National Gallery di Londra, Neue Pinakothek di Monaco, Van Gogh Museum di Amsterdam, Sompo Japan Museum of Art di Tokyo e il Philadelphia Museum of Art) faceva parte anche il Vaso con 5 girasoli di proprietà di un facoltoso giapponese. Sfortunatamente il dipinto è andato distrutto nel 1945 durante gli attacchi aerei statunitensi della Seconda Guerra Mondiale.
Una settima versione dei Girasoli (Vaso con tre girasoli) è uscita di circolazione nel 1948, anno in cui il quadro fu esposto in una mostra a Cleveland. Pare che oggi l’opera faccia parte della collezione di uno sconosciuto milionario americano che lo ha acquistato a New York nel 1996.
• “Monet brucia!” per la serie “Il Mistero dei Capolavori Perduti” su Sky Arte in streaming, sabato 11 aprile alle ore 15.45 e in replica alle ore 21.45
Nell’episodio, un team di esperti rimaterializzerà “Ninfee” di Claude Monet distrutto in un incendio al MoMA nel 1958.
• “I predatori del tempo”su Rai5, venerdì 17 aprile alle ore 21.15
Pochi forse sanno che nel corso degli anni, attraverso una serie di acquisizioni, alcuni prestigiosi musei internazionali hanno messo insieme collezioni di straordinari capolavori, peccato però che in alcuni casi si tratti di opere di provenienza illecita.
Il documentario si propone come una sorta di indagine sulle pratiche poco corrette di alcuni musei e sulla loro condotta etica rispetto al mercato illegale. Sono chiamate in causa istituzioni museali di primo livello, come ad esempio il Paul Getty Museum di Los Angeles, che per oltre vent’anni ha dominato il mercato internazionale senza porsi troppi scrupoli sulla provenienza dei pezzi acquistati. Ma il Getty è in buona compagnia: anche il Metropolitan Museum di New York, il Museum of Fine Arts di Boston, il Museum of Art di Cleveland, solo per citarne alcuni, sembrano custodire opere di dubbia provenienza. Per fortuna negli ultimi tempi si segnala un cambio di rotta nella condotta: alcuni musei hanno restituito ai paesi d’origine numerosi reperti di cui è stata dimostrata la provenienza illecita.
A seguire sarà riproposto un documentario sul Monument Men italiano, il funzionario ministeriale che durante la Seconda guerra mondiale si era impegnato in prima persona a mettere in salvo il patrimonio artistico italiano dalle razzie tedesche. La vicenda di Emilio Lavagnino, accaduta oltre 70 anni fa, sembra aver trovato un lieto fine: nel 2019 il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt è riuscito infatti ad ottenere la restituzione del “Vaso di fiori”, dipinto di Jan van Huysum, sottratto al suo museo durante la Guerra.