Sauro Cavallini, uno degli artisti più significativamente prolifici della seconda metà del Novecento, conobbe l’orrore dei campi di internamento durante la Seconda Guerra Mondiale: nel settembre del 1943 all’età di 16 anni, infatti, fu arrestato dalla polizia fascista e recluso nel campo di Gradaro a Mantova, dove rimase per circa un anno.
I mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi della prigionia presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte che non avrebbe più ripetuto negli oltre 50 anni successivi.
Oggi quelle opere assumono un valore di testimonianza di un passato particolarmente doloroso e 16 di quei lavori, realizzati tra il 1961 e il 1963 in ferro e in ottone, saranno esposti per la prima volta a Firenze nella mostra Sauro Cavallini. L’opera di un internato che verrà allestita dal 26 gennaio fino al 28 Febbraio 2023 nelle sale di Palazzo Strozzi Sacrati, in Piazza del Duomo a Firenze, sede della presidenza della Giunta Regionale della Toscana. La presentazione della mostra ai media è prevista
Giovedì 26 gennaio ore 11 Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi sede dela Giunta Regionale della Toscana
Interverranno
EUGENIO GIANI
Presidente della Regione Toscana
ELENA PIANEA
Responsabile della cultura della Regione Toscana
TEO CAVALLINI
Presidente del Centro Studi Cavallini
A seguire si svolgerà l’inaugurazione ufficiale