In una misteriosa mail inviata alla mezzanotte del 15 agosto, con accompagnamento anomalo, di un’addetta dell’area commerciale (?) della società Ismes/Cesi. Andrà a finire che tutta la colpa è del defunto ingegner Morandi
Sarebbe intanto interessante verificare quali sono i rapporti, attuali e pregressi, di questa impresa di Seriate (Bergamo) con la Pubblica amministrazione e con le maggiori aziende italiane del settore infrastrutture. Gli azionisti di maggioranza sono ENEL spa e TERNA spa, un colosso dell’energia…
Da huffingtonpost.it
“La società Cesi aveva lanciato l’allarme sul ponte, ma alla mezzanotte del 15 agosto invia un documento che scagionerebbe Autostrade da qualsiasi responsabilità
Una mail notturna che scagionerebbe Autostrade da qualsiasi responsabilità riguardante il crollo del ponte Morandi, crollo che ha causato la morte di 43 persone. Ed è verso la mezzanotte del 14 agosto che Autostrade, tramite il manager Enrico Valeri, contatta Ismes/Cesi, richiedendo che inoltrino di nuovo il report sugli stralli del maggio 2016. Ismes manda così una mail intorno alla mezzanotte con un accompagnamento anomalo, scritto da un’addetta dell’area commerciale, che assolve, di fatto, Autostrade.
“A nostro avviso il ponte ha mantenuto pressocché inalterata la sua risposta dinamica nel tempo, nonostante la vetustà della struttura, il variare delle condizioni del traffico, la particolare esposizione ambientale e la severa esposizione al rischio idrogeologico dell’aria. Anche questo studio è nel nostro archivio a vostra disposizione. Dal nostro punto di vista, le attività di gestione e sorveglianza del ponte sono state adeguate e svolte con la dovuta diligenza . Riteniamo piuttosto che le cause di quanto tragicamente occorso siano da rintracciarsi nel vizio progettuale originario di una struttura complessa e inconsueta e che questo possa aver generato un collasso imprevisto e non riconducibile ai parametri dell’ingegneria classica”.
L’interlocutrice di Autostrade ribadisce che quelle asimmetrie ai tiranti “potrebbero non essere la causa specifica, da ricondursi semmai a fatti collegati al progetto originario” – come riporta “Il Fatto Quotidiano” – ripetendo, però, quanto scritto appena due anni prima nello stesso report.
Ma è proprio sui quei tiranti che la magistratura sta indagando, poiché i collaboratori Ismes ingaggiati da Autostrade avevano trovato nei tiranti il problema principale del viadotto collassato meno d’un mese fa. Non solo: “Abbiamo raccomandato un sistema di monitoraggio dinamico e permanente”, comunicazione rilasciata proprio ad Aspi, che si occupa della vigilanza per conto di Autostrade.”