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Il 90% dei comuni siciliani a rischio idrogeologico. Lo si scopre solo ora?

No, lo si scopre ogni anno, regolarmente, ai primi di novembre, quando con impressionante puntualità accadono sciagure conseguenti a piogge sovrabbondanti in tutto il Paese. E la prevenzione continua a essere un miraggio

L’ennesima disgrazia legata in Sicilia all’abusivismo, nel Nord a errori storici come quello di aver reimpiantato le zone prealpine dopo la Grande Guerra di abeti rossi -perché, riconosceva Mario Rigoni Stern, “la monospecie e la coetaneità hanno un equilibrio molto fragile: parassiti di ogni genere, malattie fungine, insetti e inclemenze stagionali possono in breve tempo rendere vani lavoro e capitale”-, e, dappertutto, l’incuria, la mancata manutenzione, la violazione delle leggi, le norme di sicurezza disattese (spesso dalle stesse vittime) …su tutto, le parole terribili del capo della Protezione civile Borrelli, dopo aver sorvolato le prealpi dal Trentino alla Carnia: «Situazione apocalittica, boschi spazzati via, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli».

 

Il 90% dei Comuni siciliani ha aree a rischio idrogeologico. Questa la fotografia dell’ultimo rapporto redatto dall’Ispra secondo il quale 360 Comuni isolani hanno aree interessate a pericolosità da frana (elevata o molto elevata) o idraulica (elevata o molto elevata); circa 120 mila abitano nelle aree con pericolosità da frana e 20 mila in quelle a pericolosità idraulica. 50 mila edifici sono a rischio frane, 14 mila a rischio idraulico. 

   

“I drammatici avvenimenti di questi giorni – afferma Paolo D’Anca, segretario generale della Filca Cisl Sicilia – dimostrano la persistenza di una minaccia che ogni giorno incombe sulla nostra Regione. I dati Ispra parlano chiaro: la Sicilia è insicura sotto il profilo idrogeologico e senza interventi concreti, le tragedie restano all’ordine del giorno”. 

   Così è ritenuto fondamentale che siano utilizzate subito le risorse stanziate per la Sicilia nel Fondo nazionale del Piano “ItaliaSicura”, che ammontano a circa di 16 milioni di euro (il 16% del totale nazionale di 100 milioni) mirato a finanziare un totale di 71 ulteriori progetti esecutivi. La Filca Cisl Sicilia propone l’istituzione di una task force che coinvolga sia le istituzioni sia le associazioni datoriali e le sigle sindacali, perché tutti i soggetti con un ruolo attivo nel settore infrastrutturale e dell’edilizia “ragionino insieme sui primi interventi da compiere e su come superare gli eventuali ostacoli burocratici”.

Fonte: Agi

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