(ANSA) – ROMA, 4 SET – E’ partito il road show “Il Paese che vogliamo” firmato da Cia-Agricoltori Italiani per mettere a punto un progetto di riforma in cinque mosse per cambiare l’Italia, partendo dalla centralità del territorio. Obiettivo, spiega il presidente nazionale Dino Scanavino, è presentare alla futura classe dirigente del Paese il suo dossier su infrastrutture, territorio, filiere, fauna selvatica e politiche europee.
Il tutto puntando sulla centralità dell’agricoltura in un viaggio ideato per coinvolgere da Nord a Sud enti locali, associazioni e politica. Sassolo in provincia di Savona e Benevento sono state le prime due tappe dell’iniziativa nazionale articolata in cinque capisaldi che comprendono infrastrutture, governo del territorio, filiere a vocazione territoriale, sistemi di gestione della fauna selvatica, enti locali e politiche europee, in un format innovativo.
L’obiettivo, come spiega il presidente nazionale Dino Scanavino, è quello di raccogliere le idee e disegnare i confini del “Paese che vogliamo” con un grande piano agroindustriale strutturato che potrebbe creare fino a 100 mila nuovi posti di lavoro generando Pil e ricchezza.
Si tratta di un intervento straordinario non più rinviabile di tutela, manutenzione e gestione sostenibile del Paese, volto a recuperare gli enormi ritardi infrastrutturali e puntando sulla centralità dell’agricoltura, a partire proprio dal gap delle aree periferie al Nord come al Sud.
Un’iniziativa propositiva di ampio respiro che ha in programma come prossime tappe le Marche con Castelsantangelo sul Nera, tra i Comuni nel cratere del sisma 2016 e quindi l’Abruzzo.