La Campania e tutto il Mezzogiorno sono la madre della dieta mediterranea, unitamente ai vini, ai formaggi, ai limoni, ha nell’olio di oliva un ulteriore elemento di forza che si integra perfettamente nella prestigiosa tradizione alimentare e gastronomica, che ha reso la regione nota in tutto il mondo. Così è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo aps già Delegato della Provincia di Napoli per il settore Agricoltura, Rosario Lopa, partecipando all’evento Premio Sirena D’Oro 2023, tenutosi a Sorrento presso il Circolo dei Forestieri. Il vero punto di forza dell’olivicoltura campana è il patrimonio varietale estremamente ricco e diversificato anello portante della Biodiversità.
Ad oggi in Campania sono descritte oltre 60 varietà autoctone attualmente coltivate e tramandate da secoli, tra cui quelle maggiormente diffuse sono: Ogliarola e Ravece nell’avellinese; Ortice, Ortolana, Racioppella nel beneventano; Sessana e Caiazzana nel casertano; Olivo da Olio nella Penisola Sorrentina (nel napoletano) e, infine, Pisciottana e Rotondella nel salernitano. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, il Capogruppo della Commissione Parlamentare dell’Agricoltura, Marco Cerreto, Giuliano Martino, di Italia Olivicola, gli chef stellati Alfonso Iaccarino e Giuseppe Aversa, Luigi Di Prisco, del presidente del Sirena d’Oro, Giuseppe Ercolano, del presidente DAQ Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, Giuseppe Guida, del presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, segretario del premio, Luigi Milano, Mariella Passeri, direttore dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, Raffaele Amore, presidente IGP Campania, Enrico Micheli, amministratore dell’Ente Terzo Notificato Agroqualità, Pasquale Crispino, coordinatore nazionale del Dipartimento Trasparenza e Sicurezza Agro Alimentare e Ambientale, Giuseppe Guida, esperto PNRR, Raffaele Sacchi, presidente della giuria del Premio Sirena d’Oro, Giovanni Pipolo, capo panel della giuria del premio.