“Ci auguriamo che il prossimo Consiglio dei ministri vari misure adeguate ai tempi difficili che stiamo vivendo. Come dichiarato pochi giorni fa da Mario Draghi non siamo ancora in una economia di guerra ma dobbiamo prepararci ed infatti l’impatto economico del conflitto in Ucraina si sta rivelando particolarmente grave. Servono misure urgenti e di medio periodo per evitare che la ripresa economica prevista naufraghi totalmente con ricadute pesanti su reddito e occupazione.”
Così il segretario generale Uila Stefano Mantegazza torna sulle misure urgenti per far fronte alle conseguenze economiche del conflitto scatenato dalla Russia In Ucraina.
“Ci attendiamo, quindi, scelte coerenti che per la Uila consistono:
1) nella sospensione delle aliquote IVA del 4% e 10% e delle accise sui carburanti, come prima risposta a favore delle fasce più povere della popolazione; in interventi che eliminino il caro-bollette e nell’innalzamento dell’importo dell’Isee, utile per accedere ai bonus sociali;
2) nel blocco di tutte le speculazioni sui prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari con scelte coordinate a livello europeo che definiscano un tetto ai prezzi;
3) per il settore agro-alimentare inoltre è necessario prevedere la moratoria semestrale dei mutui e la rinegoziazione delle esposizioni bancarie. In particolare per il florovivaismo, e per gli allevamenti sono necessari interventi ad hoc che consentano di accedere alle garanzie di stato mediante gli strumenti del Fondo per le Pmi e del fondo Ismea.
4) nella messa a coltura di mais e grano sul milione di ettari attualmente inutilizzati. Una decisione da prendere con urgenza perché le semine si effettuano in queste settimane.
5) nella revisione della riforma della PAC, in vigore dal prossimo 1° gennaio 2023. Le modifiche devono consentire l’aumento di produzione dei cereali indispensabili per la zootecnia e il rinvio della transizione verde per scongiurare una drastica riduzione delle produzioni agricole.
“Auspichiamo un intervento importante e organico da parte del Governo che preluda ad uno scostamento di bilancio e alla integrale modifica del Patto di stabilità e del sistema di aiuti di stato” conclude Mantegazza.