Il premier cinese Xi Jinping in “tour” nei campi e nelle fabbriche. La propaganda mostra il leader tra contadini e operai, in pratica Pechino risponde sul fronte interno alla guerra dei dazi. Immagini che ricordano il culto della personalità di Mao
E’ tornato Mao? Più o meno. Un “viaggio d’ispezione” del presidente cinese Xi Jinping nelle zone agricole della provincia nordorientale dell’Heilongjilan è più di che una routine propagandistica. Il leader supremo (che si è auto fortificato di recente) esce da un’estate difficile, crisi interne e l’offensiva dei dazi lanciata da Trump. C’è un po’ di nervosismo a dominare. L’amicizia con “The Donald” ospite l’anno scorso alla Città Proibita sembra un lontano ricordo. C’è una guerra commerciale in atto e Xi gira campagne e fabbriche in tuta blu in cerca di consensi. E predica: “Il protezionismo e l’unilateralismo stanno sollevandosi, rendono sempre più difficile per la Cina ottenere tecnologie e know-how. Ci obbligano a contare solo su noi stessi”. Ma il messaggio più interessante è nel commento di Xi: “Ciò non rappresenta un male, perché ci spinge ad avere ancora più fiducia in noi per completare lo sviluppo”. Il premier cinese è convinto che dietro lo scontro dei dazi ci sia la strategia americana di replicare la guerra fredda in versione commerciale, per negare all’avversario i mezzi indispensabili a raggiungere in breve tempo il predominio tecnologico pianificato dal piano “Made in China 2025”. Una guerra che, giurano gli esperti “potrebbe durare un ventennio”. I tg cinesi rilanciano incessantemente le parole del leader Xi ad un operaio davanti ai trattori schierati: “Compagno, tutto questo è prodotto in Cina?”. “Sì, compagno segretario generale, tutto fatto da noi”. E poi lo slogan “riso cinese in scodelle cinesi”. Le immagini di Xi ricordano il culto della personalità di Mao, maestro nell’arringare le masse. Ma anche quelle di Mussolini negli anni ’30 durante la battaglia del grano davanti alla macchina trebbiatrice. Mao e il Duce pensavano all’autarchia agricola, alla manifattura industriale. Xi vuole invece il primato cinese nell’alta tecnologia, anche se ama farsi fotografare in mezzo a contadini ed operai. Pensa a microchip, software e intelligenza artificiale “Made in China”. (Corsera)
Foto sotto: Mussolini falcia il grano …Xi lo imita? (senato.archivioduce.it)