(ANSA) – CARACAS, 18 FEB – I dirigenti dei partiti di
opposizione in Venezuela hanno chiesto alla Corte penale
internazionale (Cpi) di aprire un processo formale per crimini
contro l’umanità commessi nel Paese, dopo aver denunciato che lo
Stato, sotto il governo di Nicolas Maduro, “non è in grado di
garantire giustizia per le vittime”.
“Insistiamo dinanzi alla Corte penale internazionale sul
fatto che in Venezuela non ci sono possibilità di fare
giustizia, chiediamo che sia aperto un processo formale”, ha
detto in conferenza stampa Delsa Solórzano, ex deputata e membro
dell’Assemblea nazionale ‘parallela’ del 2015, il Parlamento
controllato dall’opposizione che continua a portare avanti le
sue attività dopo la vittoria dello schieramento di Maduro alle
controverse elezioni legislative di dicembre 2020.
Secondo Solorzano – accompagnata dai leader dei partiti
Voluntad Popular e Copei – “non c’è possibilità di fare
giustizia” in Venezuela. “L’unica possibilità reale è che la
Corte penale internazionale rispetti il mandato stabilito dallo
Statuto di Roma e che apra formalmente la causa del Venezuela e
che vengano processati i crimini contro l’umanità commessi dal
regime di Maduro”.
La leader di opposizione ha assicurato che il governo sta
cercando di “aggirare la giurisdizione della Corte penale
internazionale, riferendo che ci sono alcuni autori materiali
che sono in prigione, quando la verità è che la catena di
comando che ordina i crimini contro l’umanità resta impunita”.
Attualmente, sul Venezuela sono in corso due esami presso la
Procura della Corte penale internazionale: il preliminare I, che
indaga se i funzionari dello Stato venezuelano, incluso Maduro,
siano responsabili di violazioni dei diritti umani nel contesto
delle manifestazioni antigovernative a partire dal 2017, e il
preliminare II, che indaga se vengano commessi crimini contro
l’umanità per via delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
(ANSA).
Fonte Ansa.it