In sintesi:
Il turismo in Abruzzo contribuisce all’occupazione per il 7,1%.
Nel 2022 in Abruzzo sono state circa 6,4 milioni le presenze turistiche. La regione è 16esima.
All’Abruzzo sono già stati assegnati 51,5 milioni di fondi Pnrr per il turismo. A questi si aggiungono le risorse del fondo complementare e gli investimenti privati.
I comuni interessati dai finanziamenti sono 57. La maggior parte degli investimenti si trova in provincia di Teramo.
Il turismo può contribuire alla crescita socio-economica dell’Abruzzo, come dell’Italia. Si tratta di un settore che sarà ulteriormente implementato nei prossimi anni, anche attraverso l’utilizzo delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che, a oggi, ha destinato al turismo abruzzese oltre 50 milioni di euro.
Secondo Eurostat il comparto contribuisce per il 6,2% alla creazione del valore economico aggiunto, il quarto dato più elevato in Unione europea.
Per quanto riguarda l’occupazione, invece, è stato rilevato che nel 2022 4,5 milioni di persone lavoravano nel settore. Nello stesso anno, in Abruzzo erano attive 10mila aziende nel turismo, che hanno contribuito al 7,1% del totale degli occupati in regione.
Nonostante alcuni operatori abbiano espresso qualche preoccupazione per questa estate, a causa degli eventi climatici estremi e dell’inflazione, sempre Eurostat ci dice che i flussi sono ormai tornati ai livelli pre-pandemici.
Nonostante i molti elementi attrattivi presenti in regione (dalle spiagge alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche, al patrimonio artistico-culturale) però la presenza di turisti in Abruzzo è ancora relativamente modesta se paragonata ai numeri di altre regioni.
I numeri del turismo in Abruzzo
Eurostat fa riferimento ai flussi turistici, ma non scende nel dettaglio regionale. L’Istat, invece, raccoglie dati sulle presenze nelle strutture ricettive.
Anche l’Abruzzo, come tutte le regioni italiane (tranne il Molise) ha fatto registrare un aumento delle presenze tra il 2021 e il 2022. Una conseguenza della progressiva ripresa delle normali attività dopo l’emergenza pandemica. L’auspicio è che anche il 2023 possa essere un anno positivo. Da questo punto di vista però occorre sottolineare che l’Abruzzo ha molte potenzialità ancora inespresse. Lo scorso anno, infatti, la regione si è piazzata solamente al 16esimo posto per numero di presenze (6,4 milioni). Ai vertici c’erano invece Veneto (65,9 milioni), Trentino Alto Adige (52,1 milioni) e Toscana (42,8 milioni). [grafico delle presenze e dei posti letto in Abruzzo]
Ci sono comunque degli elementi incoraggianti da questo punto di vista. Ad esempio Eurostat ci dice che, tra il 2014 e il 2019, c’era stato un lieve ma costante aumento nel numero di presenze registrate in regione (in questo caso però il dato riguarda solamente strutture come affittacamere e simili): nel 2019, infatti, erano circa 231mila i turisti in più in Abruzzo, rispetto al 2014.
Da notare che anche la disponibilità di posti letto (presso ogni tipo di struttura in questo caso) è stata negli anni in leggero ma significativo aumento. Una dinamica che non ha risentito nemmeno della pandemia. Si è passati infatti dai 112.475 posti letto del 2018 ai 118.241 del 2022. Si tratta di un elemento da non dare per scontato dato che molte regioni a forte vocazione turistica come Veneto, Marche, Emilia Romagna e Calabria nello stesso periodo hanno fatto registrare una diminuzione.
Da questo punto di vista, come vedremo, non solo il Pnrr può contribuire allo sviluppo del settore ma può stimolare l’investimento con il risultato di offrire servizi migliori. Generando non solo crescita economica in Abruzzo ma anche nuove opportunità di lavoro.
Le misure del Pnrr per il turismo
Complessivamente sono 9 le misure e sottomisure del Pnrr che intervengono a vario titolo nell’ambito turistico. In base alle informazioni fornite dal governo e aggiornate al 13 giugno 2023, per 2 di queste sono già stati assegnati fondi per interventi in Abruzzo, per fondi pari a 51,5 milioni di euro.
La prima è denominata “Attrattività dei borghi” (23,2 milioni di euro) e punta allo sviluppo economico e sociale delle zone svantaggiate, con particolare attenzione alle aree interne. Tra i progetti ammissibili di finanziamento in questo ambito vi sono interventi di riqualificazione del patrimonio storico, rimozione delle barriere architettoniche, creazione di itinerari e visite guidate, attività culturali, creative, commerciali, agroalimentari e artigianali. I fondi per questo tipo di interventi sono stati assegnati nel 2022 mentre i progetti finanziati dovrebbero essere realizzati entro la fine del 2025.
Il secondo intervento per cui sono già previsti fondi per l’Abruzzo è invece denominato “Miglioramento delle infrastrutture di ricettività attraverso lo strumento del Tax credit”, per fondi pari a 28,3 milioni di euro. In questo caso l’obiettivo è quello di sfruttare lo strumento del credito d’imposta per incentivare le strutture turistiche ad effettuare investimenti volti ad aumentare la qualità dell’offerta. Sono finanziabili progetti per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per la digitalizzazione, per l’efficientamento energetico e la riduzione dell’impatto ambientale.
Questo dispositivo è stato attivato nel 2021 e l’obiettivo è quello di sostenere almeno 3.500 imprese turistiche a livello nazionale entro la fine del 2025. Da notare che mentre la prima misura vede come beneficiari i comuni (quindi un ente istituzionale) in questo caso i soggetti interessati sono gli operatori economici privati. Si tratta di importi pari a 56 milioni di euro.
Come vedremo, in questo caso le imprese per accedere al credito di imposta hanno dovuto prima effettuare degli investimenti con risorse proprie. In alcuni casi la somma messa dal privato risulta essere molto consistente rispetto al finanziamento pubblico ottenuto. È comunque ragionevole pensare che l’opportunità data dal Pnrr possa aver in qualche modo invogliato le imprese a investire.
A questi investimenti poi se ne devono aggiungere anche alcuni contenuti nel fondo complementare nell’ambito dei finanziamenti per la ricostruzione post-sisma. Ci siamo già occupati di queste misure in un precedente articolo, per cui in questo caso ci concentreremo sui fondi Pnrr.
Infine, sebbene non comporteranno l’arrivo di ulteriori fondi in regione, ci sono almeno altre 2 misure che avranno un impatto sul turismo in Abruzzo. Si tratta della riforma dell’ordinamento delle guide turistiche, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno. È prevista inoltre la creazione di un Hub del turismo digitale in grado di mettere a disposizione degli operatori economici servizi digitali di base e strumenti per l’analisi di dati, anche attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale.
Come si distribuiscono i fondi in Abruzzo
Come abbiamo visto, i 51,5 milioni di euro già finanziati per il turismo nell’ambito del Pnrr interessano lo strumento del tax credit (28,3 milioni) e l’attrattività dei borghi (23,2 milioni). A questo si sommano i 56 milioni di euro di investimenti privati, oltre che le risorse del fondo complementare.
Andranno dunque sia alle località balneari che ai piccoli centri delle aree interne. A livello provinciale, considerando sia gli investimenti pubblici che quelli privati, la maggior parte delle risorse è andata a Teramo (52,6 milioni). Seguono L’Aquila (35,7 milioni), Pescara (11,6) e Chieti (7,5). [mappa dei comuni finanziati]
I comuni toccati da questi investimenti sono 57. L’importo più significativo è localizzato a Calascio (L’Aquila), che riceverà 20 milioni per un singolo progetto pilota finalizzato alla riqualificazione della rocca e all’ampliamento dell’offerta culturale. Poi troviamo Alba Adriatica (11,1 milioni di cui 3,4 di investimento pubblico), Giulianova (7,2 milioni di cui 2,8 pubblici), Montesilvano e Pineto (entrambe 5,2 milioni, con rispettivamente 1,8 e 1,6 milioni di investimenti pubblici) e Teramo (4,2 milioni di cui 934mila euro di investimenti pubblici). [l’elenco di tutti gli interventi in Abruzzo]
I progetti finanziati in totale sono 184 per un importo medio di circa 481mila euro. Oltre al già citato intervento su Calascio – di gran lunga il più rilevante dal punto di vista economico – troviamo un progetto finanziato dal valore singolo di quasi 4 milioni di euro che prevede la ristrutturazione e riqualificazione energetica dell’ex Hotel Como a Rivisondoli. In questo caso il finanziamento pubblico è pari a 545mila euro circa mentre l’investimento privato è di 3,4 milioni.
Tra gli altri progetti più significativi dal punto di vista dell’importo assegnato troviamo lo sviluppo turistico dell’Hotel Abruzzi di Teramo (2,8 milioni di cui 2,35 di investimento privato), la riqualificazione dell’Hotel Smeraldo a Giulianova (2,7 milioni di cui 2,3 privati), il finanziamento di un progetto di ristrutturazione e sviluppo immobiliare presentato dalla ditta Beach Palace Srl di Silvi (2,4 milioni di cui 2,1 privati) e quello di riqualificazione energetica, accessibilità e innovazione tecnologica presentato dalla Innovative gest Srl di Alba Adriatica (2,3 milioni di cui 1,9 privati).
Occorre sottolineare che, tendenzialmente, più si abbassa l’importo totale del progetto finanziato e più la componente del contributo pubblico diventa rilevante ai fini della sua realizzazione. Con punte che arrivano anche al 90% per gli interventi di importo complessivo inferiore ai 120mila euro.