Un evento giovane, dinamico e fortemente partecipato: il 29 e 30 aprile l’aula magna dell’Università degli studi del Molise di Campobasso ha ospitato il convegno nazionale dal titolo ‘Connection matters – Il valore dell’interdisciplinarietà in Fisioterapia Muscoloscheletrica’.
L’evento ha visto la partecipazione di più di 200 professionisti e professioniste provenienti da tutta Italia, ha messo al centro le persone, i professionisti coinvolti nel percorso di cura dei pazienti con dolore muscoloscheletrico.
‘A partire dal modello bio-psico-sociale proposto da Engel nel 1977, sino alla sua evoluzione odierna grazie a nuovi modelli interpretativi- ha esordito il dottor Mattia Bisconti, fisioterapista OMPT, presidente del GTM-AIFI Gruppo di Terapia Manuale e fisioterapia muscoloscheletrica e docente presso l’Università degli studi del Molise e Roma La Sapienza– l’evento ha acceso i riflettori sulle strategie integrate per favorire la più appropriata presa in cura della Persona’.
‘Le scienze della fisioterapia, medicina, psicologia e sociologia- ha proseguito- sono state protagoniste nel dialogo tra i professionisti presenti, con l’obiettivo di favorire la descrizione dell’approccio al paziente con dolore muscoloscheletrico da punti di vista specialistici differenti per contribuire a dare vita al prisma attraverso il quale ogni partecipante ha potuto filtrare le proprie esperienze cliniche e professionali. Condivisione, interdisciplinarietà e consapevolezza sono stati i temi alla base dello scambio scientifico della giornata congressuale’.
Alla due giorni di lavoro ha preso parte un ospite d’eccezione, proveniente dalla Danimarca, Morten Hoegh, fisioterapista professore associato presso la Aalborg University, che ha tenuto una lectio magistralis sui nuovi modelli interpretativi del dolore cronico.
A completare il panel di relatori e relatrici sono stati Ennio Lubrano, professore ordinario di Reumatologia e vicepresidente della Società italiana di reumatologia (SIR), Fulvia Signani, psicologa e sociologa della salute, co-fondatrice e membro del centro di studi sulla medicina di genere Università di Ferrara, Andrea Polli, fisioterapista OMPT PhD ricercatore con oltre 25 lavori sul tema congressuale pubblicati su riviste scientifiche internazionali, Riccardo Gambugini, fisioterapista OMPT docente presso il Master Universitario di I Livello in Fisioterapia Muscoloscheletrica dell’Università degli studi di Genova, Simone Napolitano, psicologo membro della società scientifica CBT Italia.
A Campobasso, selezionati tra tanti lavori di alto livello scientifico, hanno presentato i loro lavori di specializzazione anche i ‘Giovani OMPT’, Francesca Lauriola, Francesca Riganelli, Martina Breda, Giuseppe Denaro e Marco Chiodini, giovani fisioterapisti che hanno da poco completato il percorso di studi in uno dei sette Master presenti in Italia che seguono i rigorosi standard internazionali di IFOMPT, la Federazione nazionale dei fisioterapisti specialisti in terapia manuale e fisioterapista muscolo-scheletrico.
Oltre alla scienza, la due giorni ha visto anche un momento di connessione tra arte e divertimento, una cena spettacolo a cura della compagnia teatrale ‘Improvvisart’ di Lecce, che ha messo in scena una ‘Cena con delitto’ con performance originali ideate appositamente per l’evento congressuale.
‘Siamo estramentamente fieri dell’entusiasmo e della qualità dei contenuti che abbiamo visto in questi giorni’- è intervenuto Simone Cecchetto, presidente dell’Associazione Italiana di Fisioterapia AIFI, di cui il GTM è una delle articolazioni di ambito specialistico. ‘Abbiamo visto– ha continutato Cecchetto- ‘connessioni’ realizzate o tracciate tra ricerca e pratica clinica, tra discipline diverse e Fisioterapia, tra aspetti quantitativi e qualitativi ma soprattutto tra Persone che vogliono sempre più migliorare continuamente la loro capacità di risposte a Persone e ai loro bisogni di salute. E crediamo fortemente che questo sia uno dei compiti principali di una società scientifica giovane e dinamica come la nostra’.
Ma cos’è la fisioterapia muscoloscheletrica? ‘La fisioterapia muscolo scheletrica– ha spiegato Bisconti- è una specializzazione della Fisioterapia, fortemente ancora al modello bio-psico-sociale, che mira a ottimizzare le strategie di prevenzione, cura e riabilitazione della persona con problemi di salute che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico. Essa si struttura e si evolve continuamente grazie alle più recenti acquisizioni scientifiche prodotte nel panorama nazionale e internazionale e si articola in valutazione fisioterapica, diagnosi differenziale, definizione di obiettivi e strategie– soprattutto orientate all’esercizio terapeutico, all’educazione terapeutica e alle terapie manuali– e monitoraggio dell’andamento dell’intero percorso attraverso indicatori di esito validati’.
‘Essa si occupa di condizioni molteplici e varie- ha sottolineato- come, a titolo di esempio, il mal di schiena, il dolore cervicale, il mal di testa, le patologie dell’articolazione temporo-mandibolare, le tendinopatie e le affezioni articolari e muscolari degli arti, senza dimenticare tutti gli esiti di chirurgia ortopedica traumatologica e le malattie reumatologiche’.
– IL VALORE DELL’INTERDISCIPLINARIETÀ ALLA LUCE DEL MODELLO BIO- PSICO-SOCIALE: in questo ambito, l’interdisciplinarietà riveste un ruolo molto importante. ‘L’interdisciplinarietà- ha affermato Bisconti– soprattutto nelle situazioni più complesse come il dolore cronico, permette di creare un vero team al servizio della persona che si approccia al/la professionista sanitario/a: favorisce un dialogo costruttivo per analizzare da diversi punti di vista il bisogno di salute della persona, facilitando l’individuazione della cura e della riabilitazione più precisa e appropriata per la singola Persona e riducendo i tempi d’attesa e di risoluzione dei problemi di Salute’.
‘Il rapporto di condivisione tra i professionisti del team clinico con il paziente e i suoi care givers- ha poi dichiarato- rappresenta un valore imprescindibile per la Fisioterapia e la medicina moderna: le esigenze della persona, la scienza sanitaria e l’integrazione sociale trovano terreno fertile nel dialogo interdisciplinare’.
Il presidente del GTM-AIFI Gruppo di Terapia Manuale e fisioterapia muscoloscheletrica si è inoltre soffermato sui messaggi principali emersi nel corso del convegno. ‘La parola chiave del congresso è stata ‘interconnessione’: interconnessione (ideale) tra ‘prospettive biologiche-psicologiche e sociali’, con relativi punti di forza e limiti, e interconnessione tra professionisti della salute’.
Il programma dell’evento ha visto infatti tre sessioni considerate come tre sfere interconnesse per le quali il Comitato scientifico GTM ha individuato professioniste e professionisti di elevata caratura per favorire il più appassionato dibattito scientifico sul tema. ‘La sfera ‘Bio’- ha precisato Bisconti- in cui medicina e fisioterapia si sono confrontate sulle nuove acquisizioni riguardo i meccanismi neurofisiologici del dolore e della sua gestione. La sfera ‘Psico’, in cui psicologia e fisioterapia hanno affrontato il tema dell’impatto psicologico del dolore e di come professionisti sanitari possano aiutare i pazienti ad affrontarlo. Infine la sfera ‘Sociale’, in cui sociologia e fisioterapista hanno posto l’attenzione sull’impatto e sul ruolo della società sul dolore, con un particolare approfondimento sull’impatto delle differenze di genere nella valutazione e cura del dolore cronico’.
Lo stesso dottor Mattia Bisconti ha chiuso le attività scientifiche congressuali con una relazione sulla rilevanza degli aspetti ‘sociali’ del dolore e la promozione di un percorso di cura equo ed appropriato in Fisioterapia. ‘Considerare la storia, le aspettative e i valori delle persone che richiedono l’aiuto della fisioterapia– ha informato- risulta un aspetto cruciale nella costruzione della fisioterapia personalizzata. Ogni persona è esperta della propria condizione clinica e del contesto all’interno del quale si muove: la collaborazione e la graduale conoscenza che avviene tra professionista sanitario e paziente è un elemento chiave per il recupero della disabilità, che favorisce il ritorno migliore possibile alle attività della propria vita quotidiana’.
– LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO FRANCESCO OTTAVIANI: a chiusura dell’evento, un momento di grande emozione ha travolto la sala. Per la prima volta sono stati premiati i migliori lavori abstract i nome del dottor Francesco Ottaviani, giovane fisioterapista specialista in fisioterapia muscolo-scheletrica OMPT marchigiano che si è spento prematuramente nel 2019 a causa di una malattia fulminante.
Presenti all’evento i genitori di Francesco che hanno ricordato la sua passione per la Fisioterapia e per lo studio. ‘A loro va il nostro più grande ringraziamento per averci permesso di poter ricordare il nostro collega e amico’. Vincitori del premio, ex aequo, sono risultati il gruppo del dottor Fabrizio Brindisino e il gruppo del dottor Filippo Lionetto per il miglior abstract originale di studi che contribuiscono allo sviluppo della fisioterapia muscoloscheletrica.
– UN EVENTO DA RICORDARE, CON UNO SGUARDO AL FUTURO. “Ringraziamo, nelle persone del professor Germano Guerra e del dottor Giuseppe Giovannico, l’Università degli studi del Molise che ha ospitato l’evento- ha concluso Bisconti- mettendo a disposizione del GTM-AIFI la sua elegante Aula Magna ed i suoi servizi. Un segno di grande riconoscimento per il lavoro di ricerca e disseminazione che il GTM realizza in Italia a favore della fisioterapia muscoloscheletrica. Un altro doveroso ringraziamento va al cuore del GTM, a tutte le persone del direttivo che lavorano e collaborano con dedizione e passione per far vivere con fervore il Gruppo. Grazie ai soci e alle socie che manifestano vicinanza e partecipazione alle attività associative, continua fonte di ispirazione e motivazione per procedere nella direzione della scienza e del progresso etico”.
A chiusura dell’evento, i partecipanti si sono dati appuntamento nella primavera del 2024 a Roma presso l’Università degli studi La Sapienza.