Come contrastare la cultura del doping tra i giovani? Attraverso messaggi chiari e diretti, ideati dai ragazzi per i ragazzi. È questo l’obiettivo del video #DopOut presentato a Roma, presso la Scuola dello sport del Coni
Roma – “#DopOut. Social network and peer education against doping”, è il progetto Erasmus + cofinanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti, insieme a Coni Servizi, che coinvolge sette partner europei in una campagna di comunicazione per rendere consapevoli i giovani dagli 11 ai 18 anni dei rischi correlati all’assunzione di doping e abuso di farmaci, oltre a trasmettere messaggi positivi sugli stili di vita e l’adozione di una sana alimentazione.
Il protagonista del video è un giovane atleta impegnato in una gara di corsa. Durante la sua prova, di fronte alla fiaccola olimpica, simbolo del fair play, prende coscienza di aver fatto uso di doping e di aver tradito la fiducia del pubblico e dei suoi tifosi, oltre che degli altri concorrenti. Getta il doping nella fiaccola olimpica e da qual momento il mondo torna ad essere a colori, guadagna l’affetto dei compagni e le “condivisioni” del pubblico. Anche De Coubertin è contento di questo gesto esemplare. Il video, pur breve, è ricco di riferimenti simbolici propri del mondo sportivo e dei suoi valori e punta sull’immediatezza del messaggio.
La particolarità della campagna riguarda l’approccio della “peer education”, in cui i giovani sono creatori in prima linea della comunicazione e “influencers” dei loro pari. Il progetto ha visto una prima selezione delle storyboard presentate dalle scuole superiori coinvolte, in Italia e nei Paesi partner. È stata selezionata la proposta dei ragazzi dell’Iss Istituto Statale Superiore “Mario Rutelli” di Palermo e, dopo l’intervento realizzativo dell’agenzia Visualside – Media Communication Studio di Rovereto, Trento. si è giunti alla produzione del video della durata di 40”.
Una breve clip che verrà condivisa sui social e lanciata simultaneamente dai sette partner europei del progetto, dall’ Austria alla Grecia, dalla Romania alla Danimarca, Slovenia e Turchia , con l’hashtag #DopOut.