“Per combattere cyberbulismo, pedopornografia on line, truffe on line o comunque l’insicurezza digitale diffusa che viviamo, non possiamo pensare solo a strumenti tecnologici da sviluppare per combattere i cybercriminali o a sanzioni rigorose da applicare. Occorre invece affrontare i problemi dalle radici che li manifestano e le radici sono culturali. Concentriamoci anche su questo”. Andrea Lisi, avvocato, esperto di digitalizzazione, privacy e diritto dell’informatica e presidente di Anorc Professioni, interviene così in occasione del Safer Internet Day 2024, la giornata per la sicurezza in rete.
“La rivoluzione digitale per progredire non ha bisogno (solo) di tecnocrati, ma sempre di più di umanisti del pensiero digitale, quindi di attenti interpreti dei processi digitali- spiega Lisi- Il Sistema Paese, infatti, dalle PA alle grandi imprese, si sta rendendo conto della necessità di coinvolgimento nei grossi progetti di innovazione digitale degli umanisti, che sono tradizionalmente più visionari, nell’affiancare i tecnici e gli ingegneri dell’innovazione. L’approccio, soprattutto nel digitale, deve essere necessariamente multidisciplinare e non strettamente di tipo tecnologico. Anorc, da tempo porta avanti questo approccio, offrendo, anche a livello formativo, integrazione di competenze tra loro trasversali, dove tecnologia, diritto ed etica, trovano un necessario punto di incontro in modo da offrire al nostro futuro digitale dei piani di lettura più solidi”.
Fonte: Agenzia Dire