Il settore dell’iGaming (meglio conosciuto come semplicemente dei “casino online”) è una delle industrie più in forte crescita negli ultimi 10 anni. Il digitale ha dato una forte spinta a questo tipo di attività, che a sua volta ha seguito gli sviluppi della tecnologia per offrire giochi sempre più coinvolgenti, promozioni sempre più accattivanti e livelli di sicurezza sempre più all’avanguardia.
Ma si sa, il gioco d’azzardo è un settore controverso, dai risvolti etici ed economici sempre al centro dell’attenzione. Per questi motivi, gli Stati nazionali ne detengono il monopolio, così da regolamentare tale attività e trarne un introito annuale cospicuo. Ma come è delineato il panorama legislativo dell’iGaming in Europa? È frammentato oppure segue una matrice di origine comune? Andiamo insieme ad esaminare alcuni aspetti fondamentali a riguardo.
Non esiste una legge unica europea
Introduciamo il discorso ribadendo che il mercato dell’iGaming deve rispettare alcune regolamentazioni e requisiti legali per poter operare in Europa. Tuttavia, è importante ricordare che non esiste un’unica legge europea in materia di gioco d’azzardo online: ogni Stato è libero di legiferare come meglio crede, in modo da regolamentare il settore secondo le proprie modalità e gestire le operazioni fiscali e organizzative in base alle esigenze del proprio territorio.
Esiste però un trattato che vige nell’Unione Europea: il cosiddetto “Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea” (TFUE), che stabilisce una serie di principi fondamentali, tra cui:
- la libera circolazione dei servizi
- la non discriminazione delle attività straniere
- la proporzionalità.
I primi due punti stabiliscono che nell’UE vige la libertà di poter far circolare merci e servizi tra i Paesi appartenenti all’Unione. Questo favorisce le attività economiche e tutela la libera iniziativa commerciale. Il secondo punto, in particolare, afferma che non è possibile impedire agli operatori stranieri di operare in un Paese, ma soprattutto che non si può favorire un’attività locale a discapito di una straniera.
Il terzo punto serve, infine, a controbilanciare questi due punti iniziali. Infatti, il principio di proporzionalità afferma che eventuali blocchi, limitazioni o preferenze devono essere debitamente giustificati per tutelare l’interesse pubblico. Il gioco d’azzardo rientra senza dubbio nella sfera di questo interesse comune e, pertanto, è tutelato (ma anche limitato) dallo Stato italiano.
I modelli più importanti in vigore in Europa
Esistono tre modelli principali con cui gli Stati europei regolamentano le attività di casinò online.
Il primo è quello delle licenze multiple: significa che uno Stato che detiene il monopolio concede agli operatori stranieri di operare sul territorio nazionale concedendo delle licenze. L’Italia utilizza questo modello, stilando una lista dei casinò online stranieri e concedendo loro la licenza ADM, fondamentale per operare nel pieno rispetto delle leggi italiane. In questo modo, lo Stato tiene la porta aperta anche per altri operatori che intendono entrare nel mercato italiano, a cui tuttavia è richiesta una somma elevata per partecipare e la necessità di rispettare le normative legali.
Il secondo è quello del monopolio assoluto: lo Stato detiene il pieno controllo e pone delle significative restrizioni alle iniziative di carattere privato. C’è da dire che l’Italia mantiene comunque un elevato livello di supervisione delle attività di casinò online, pur consentendo una maggiore iniziativa per i privati. Al contrario, la Finlandia, ad esempio, è un Paese che esercita un controllo pressoché totale sugli operatori statali nel mondo dell’iGaming.
Infine, il terzo modello è quello misto, dove alcuni giochi rientrano nel controllo assoluto dello Stato (come per esempio per le lotterie o il bingo), mentre altri sono più liberi e permessi per le imprese di carattere commerciale privato. Adottano questo modello la Germania e la Francia, tra gli altri.
C’è comunque da dire che nella maggioranza dei casi i modelli teorici tendono a essere modificati nella pratica. Uno Stato come l’Italia, per esempio, mette in atto molteplici regolamentazioni che servono a dare maggiore flessibilità a determinati settori (come quello dei giochi di carte come blackjack, baccarat e poker) e, invece, a “irrigidire” altre attività (come le lotterie nazionali, l’estrazione del Lotto e i Gratta e Vinci).
Un breve approfondimento sull’Italia
Tra tutti i Paesi dell’UE, l’Italia dispone di una normativa sull’iGaming complessa e stratificata, secondo la quale lo Stato italiano detiene il monopolio sul gioco d’azzardo, ma concede agli operatori privati di accedere a determinate attività, incluse le concessioni di slot machine, giochi di carte, scommesse sportive e giochi arcade di vario tipo. Il settore dei biglietti della lotteria, invece, tende a essere maggiormente regolamentato e sottoposto a controlli più rigidi.
Come già menzionato nelle righe precedenti, è l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato (abbreviata in ADM) a regolamentare e concedere le licenze agli operatori di casinò online ritenuti affidabili e sicuri per i giocatori italiani.
Dal punto di vista dei giocatori, ciascun individuo residente in Italia o all’estero può iscriversi e partecipare ai casinò online stranieri che hanno il permesso di operare legalmente nel nostro Paese.
Un confronto con Montecarlo
Il casinò di Montecarlo è molto famoso in tutto il mondo come regno del lusso e del divertimento. È assoggettato interamente alla supervisione del Principato di Monaco, rientrando pertanto nella categoria dei monopoli di Stato pieni.
Una differenza importante per quanto riguarda il casinò di Montecarlo rispetto a quelli online che operano secondo la legislazione italiana è che è accessibile ai cittadini stranieri, ma non ai residenti monegaschi. Una differenza, questa, che non di rado porta i cittadini di Monaco a ricercare delle soluzioni altrove, senza comunque lasciare la propria dimora. Per far fronte a questa esigenza, i casinò stranieri dotati della licenza di operare in Italia potrebbero essere appetibili.
Ma torniamo a dare uno sguardo di insieme all’Unione Europea e alle regolamentazioni che vengono applicate.
Alcune prospettive future per l’iGaming in Europa
Dopo aver posto delle regolamentazioni solide per l’industria dell’iGaming online, la Corte di Giustizia Europea e il Parlamento hanno proseguito la loro attività di legiferazione e regolamentazione.
A riguardo c’è una considerazione interessante fare. Da anni, gli Stati membri dell’Unione Europea fanno pressione per trovare accordi e regole intracomunitarie applicabili a tutti gli Stati, per snellire i processi burocratici e accelerare l’implementazione delle normative su diversi settori, incluso, naturalmente, quello del gioco d’azzardo online.
Sebbene sia improbabile che si giunga a un accordo in tempi brevi, potremmo vedere a breve dei cambiamenti e delle nuove norme comunitarie in grado di impattare questa industria in forte crescita.
Allo stesso modo, gli sforzi congiunti si stanno concentrando in particolar modo sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico, nella promozione del gioco responsabile e nella sensibilizzazione dei giocatori, offrendo, al contempo, gli strumenti per contrastare questi fenomeni e per prevenirli.
Infine, è necessario anche valutare l’impatto delle nuove tecnologie, in particolar modo la blockchain e l’intelligenza artificiale. Queste grandi novità, potenzialmente in grado di causare problemi, sono sicuramente un argomento centrale della discussione futura nelle aule del Parlamento europeo, dato che avranno delle ripercussioni significative sulle modalità di pagamento, di archiviazione e trasferimento dei dati personali e finanziari.
Conclusioni
Nelle aule degli alti vertici legislativi si parla di frequente di questi temi, tanto importanti quanto potenzialmente impattanti sull’esperienza degli utenti, che spesso sono semplicemente interessati a svagarsi un po’ sui siti di casinò online. Saremo pronti a osservare con molto interesse quello che succederà a livello normativo e se, e come, queste novità andranno a modificare l’assetto dell’industria dell’iGaming.