Con 365 miliardi di euro di risorse “la proposta di oggi realizza l’impegno della Commissione di modernizzare e semplificare la politica agricola comune”.
Più flessibilità per gli Stati membri, un tetto ai pagamenti diretti agli agricoltori e più attenzione a ambiente e clima: sono questi alcuni dei pilastri della nuova legislazione sulla Politica Agricola Comune proposta oggi dalla Commissione per il periodo 2021-2027.
Con 365 miliardi di euro di risorse “la proposta di oggi realizza l’impegno della Commissione di modernizzare e semplificare la politica agricola comune, mettere in atto una vera sussidiarietà con gli Stati membri, assicurare un settore agricolo più resiliente in Europa e accrescere il livello di ambizione in materia di ambiente e clima della politica”, ha detto il commissario all’Agricoltura Phil Hogan.
Secondo la proposta della Commissione, gli Stati membri beneficeranno di più flessibilità per decidere sulle modalità di utilizzo delle dotazioni loro assegnate, con la possibilità di trasferire fino al 15% delle loro risorse Pac dai pagamenti diretti allo sviluppo rurale e viceversa per assicurare il finanziamento delle proprie priorità. I pagamenti diretti agli agricoltori rimarranno una componente essenziale della Pac, ma sarà data priorità al sostegno delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni e agli aiuti ai giovani agricoltori. I pagamenti diretti agli agricoltori saranno ridotti con un tetto che potrà andare da 60.000 a 100.000 euro per azienda agricola. Le aziende agricole di piccole e medie dimensioni riceveranno un sostegno più elevato per ettaro.
Gli Stati membri dovranno accantonare almeno il 2% della dotazione per pagamenti diretti per aiutare i giovani agricoltori ad avviare la propria attività. Quanto a ambiente e clima, la nuova Pac richiederà agli agricoltori di conseguire obiettivi più ambiziosi grazie a misure obbligatorie e basate su incentivi. In particolare, i pagamenti diretti saranno subordinati a requisiti ambientali e climatici più rigorosi, almeno il 30% di ciascuna dotazione nazionale per lo sviluppo rurale sarà dedicata alle misure ambientali e climatiche e gli Stati membri avranno anche la possibilità di trasferire un ulteriore 15% dal pilastro 1 (pagamenti diretti) al pilastro 2 (sviluppo rurale) per le spese relative alle misure climatiche e ambientali (senza cofinanziamento nazionale). Infine, la Commissione propone di mettere a disposizione 10 miliardi di euro nell’ambito del programma di ricerca “Orizzonte Europa” per progetti di ricerca e innovazione nel settore dell’alimentazione, dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della bioeconomia.