Dopo l’ecatombe di alberi causata dal maltempo dello scorso 29 ottobre, l’altopiano vicentino ha ora una speranza da cui ripartire: 2mila alberi donati da Ascotrade, azienda di fornitura di gas e luce, attraverso il progetto Fabbrica dell’Aria
Un patrimonio boschivo devastato, con quasi 300mila alberi abbattuti dal maltempo, eppure l’Altopiano di Asiago può fare affidamento su una piccola, grande speranza da cui ripartire. Sono i duemila alberi che Ascotrade, azienda trevigiana di fornitura di gas ed energia elettrica, ha deciso di donare al territorio vicentino martoriato dalle violente raffiche di vento di quella tragica notte del 29 ottobre.
Un’iniziativa, quella di Ascotrade, che rientra nel più ampio progetto di riqualificazione denominato Fabbrica dell’Aria che prevede la piantumazione di alberi, donati dall’azienda, in diverse città di Veneto e Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con AzzeroCO2. Avviata nel 2017 a Pordenone, la Fabbrica dell’Aria ha già creato tre nuove aree verdi, riqualificando 10 mila metri quadri di territorio.
Il progetto originariamente prevedeva l’avvio della piantumazione di 4.000 nuovi alberi suddivisi tra le province di Treviso e di Vicenza: 1.000 nel Comune di Morgano, 1.000 a Treviso e 2.000 nella città di Vicenza. Ma gli eventi legati al maltempo hanno convinto Ascotrade a cambiare le priorità, spostando l’attenzione verso i Comuni più disagiati: le piante inizialmente destinate a Vicenza saranno così inviate sull’Altopiano dei Sette Comuni, zona montana gravemente danneggiata, e il nuovo bosco di Ascotrade troverà dimora ad Asiago.
“Nei prossimi giorni, insieme ai tecnici – ha spiegato Stefano Busolin, presidente di Ascotrade – andremo ad identificare le essenze più adatte e la zona in cui avviare la piantumazione. In totale saranno 2.000 le piante che comporranno il nuovo bosco di Asiago, alberi che rappresenteranno il nostro sostegno e il nostro impegno concreto per la tutela dei territori in cui operiamo. Perché Ascotrade è certamente un’azienda commerciale il cui scopo primario è fare business, ma è anche una realtà che risponde ad enti e pubbliche amministrazioni, il cui utile viene redistribuito tra i comuni e reinvestito in opere pubbliche a favore della comunità”.
Ll’azienda trevigiana, d’altra parte, si era già spesa a sostegno dell’emergenza maltempo, sospendendo il pagamento delle bollette per i clienti dei territori più colpiti: “A questo andrà ad aggiungersi un’ulteriore azione concreta – prosegue Busolin – il nostro consiglio d’amministrazione si riunirà appositamente per deliberare l’importo che andremo a versare nel conto corrente attivato da Regione Veneto a favore dei comuni in difficoltà, come già avevamo fatto dopo l’alluvione del 2010”.