L’intervento umano ha trasformato significativamente il 75% della superficie delle terre emerse, ha provocato impatti cumulativi per il 66% delle aree oceaniche, ha distrutto l’85% delle zone umide e sta mettendo a rischio di estinzione almeno un milione di specie viventi, come ci documenta il grande rapporto sullo stato della natura mondiale redatto dall’Intergovernmental Science Policy Platform, IPBES >
L’IPCC negli ultimi rapporti specifici pubblicati quest’anno, sullo stato del suolo mondiale e quello della sfera del ghiaccio (criosfera) e degli oceani del pianeta ha ulteriormente affinato il suo allerta sullo stato del cambiamento climatico in atto. Gli equilibri dinamici che hanno consentito all’umanità di raggiungere lo stato attuale sono gravemente a rischio. A tutto questo è stata dedicata l’Aurelio Peccei Lecture 2019, realizzata dal WWF insieme al Club di Roma e tenuta da Sir Robert Watson dal titolo “Natura, clima, economia: il patto mondiale per il futuro”.
Chimico dell’atmosfera britannico, direttore dello sviluppo strategico del prestigioso Tyndall Centre for Climate Change Research all’Università East Anglia, Watson è una delle figure scientifiche più note a livello internazionale nel campo dei cambiamenti globali (dai cambiamenti climatici ai cambiamenti ambientali e della biodiversità). Dal 1997 al 2002 è stato Presidente dell’IPCC, mentre dal 2000 al 2005 è stato Co-chair del Millennium Ecosystem Assessment (MEA), che ha prodotto il primo grande rapporto mondiale sullo stato degli ecosistemi della Terra.
Per questa sfida il WWF, insieme a numerose e autorevoli organizzazioni internazionali, ha deciso di lanciare un patto globale per salvare e ripristinare i sistemi naturali che ci supportano, il New Deal for Nature and People.
L’obiettivo è una grande mobilitazione globale che vede coinvolti capi di stato e di governo, autorità locali, mondo delle imprese, società civile per a invertire la drammatica tendenza in atto. Il 2020 infatti costituisce un anno molto significativo. La comunità internazionale si trova ad affrontare la scadenza di alcuni importanti target dell’Agenda 2030, la scadenza della strategia decennale (2010-2020) per la difesa della biodiversità mondiale della Convenzione ONU sulla Diversità Biologica e l’avvio concreto dell’Accordo di Parigi del 2015 sul clima.