Daisy Osakue, atleta Italiana di origine nigeriana, aggredita in piena notte a Moncalieri. Il movente a sfondo razzista è evidente, nonostante i carabinieri abbiano escluso questa possibilità. Intanto il Paese si divide tra indignati e cinici.
Moncalieri, 30 luglio 2018
Questa non è una buona notizia, ma è bene sapere come la propaganda xenofoba sortisca i suoi deleteri effetti, come un virus che si propaga pericolosamente tra la folla.
Daisy Osakue ha 22 anni, è cittadina italiana iscritta ai giovani del PD e campionessa nazionale nel lancio del disco. Un giovane talento che si stava preparando per i campionati europei di atletica di Berlino, ai quali probabilmente non potrà partecipare a causa delle lesioni subite in seguito all’aggressione.
La scorsa notte nella città di Moncalieri, intorno all’1,30 la giovane Daisy si dirigeva verso casa quando un’automobile la prende di mira e nel giro di pochi attimi la raggiunge, scagliandole addosso delle uova, che colpendo il volto le hanno ferito l’occhio sinistro.
La sua cornea è stata danneggiata e dovrà sottoporsi ad un’operazione chirurgica per eliminare i residui di guscio responsabili del danno.
Intelligente e pacata, Daisy ha pubblicamente dichiarato di essere già stata vittima altre volte di episodi razziali e insulti verbali, ma fino a prima di questo episodio non aveva mai subito violenza fisica.
Ai media Daisy dichiara che “l’attacco non era rivolto a lei in quanto Daisy, ma a lei in quanto ragazza di colore.”
In seguito alla vicenda il Ministro degli interni Salvini dichiara: “In Italia non c’è emergenza razzismo“, augurando pronta guarigione all’atleta, che indignata risponde affermando che “chi nega l’esistenza del razzismo ne diviene complice“.
L’escalation di violenza e aggressioni nei confronti di immigrati sta diventando preoccupante.
Il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i rifugiati in Italia, lancia l’allarme chiedendo che gli “slogan e le semplificazioni lascino il posto alla rappresentazione realistica della complessità del fenomeno migratorio.”
Enrico Mentana scrive su Facebook : “Come si fa a dichiarare che non c’è un aumento allarmante di episodi di intolleranza nei confronti dei neri in questo paese?”
La ragione che spinge le persone a compiere questi gesti, va ricercata al di là degli schieramenti politici: la mancanza di stabilità e di formazione culturale genera sentimenti di paura, rabbia e frustrazione che sfociano nella violenza cieca.
Sono atti di disperazione e ignoranza che vanno certamente puniti da un lato e che, d’altro canto, andrebbero analizzati in profondità al fine di risolvere quei conflitti radicati nel tessuto sociale che impediscono alla collettività di vivere in maniera civile.