Trieste, 22 nov – Unanimità di pareri da parte della II Commissione, presieduta da Alberto Budai, per la delibera di Giunta regionale sui contributi a fondo perduto a parziale ristoro delle spese sostenute nell’anno 2022, a fronte dei maggiori oneri sostenuti per l’aumento dei costi energetici rispetto all’anno 2021, alle imprese che hanno in gestione piscine e impianti operanti in friuli Venezia Giulia.
Come illustrato in Aula dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, tramite l’utilizzo dei codici Ateco è stata identificata la platea dei potenziali aventi diritto, ovvero 26 piscine e 3 poli termali (Monfalcone, Arta Terme e Grado).
“Per le piscine – ha sottolineato Bini – abbiamo preso in considerazione i possessori di codice Ateco sia primario che secondario mettendo a disposizione per ciascuna struttura 40mila euro, mentre per i centri termali a disposizione ci sono 150mila euro ad impianto. Per quanto riguarda la procedura, il bando sarà pubblicato sul sito della regione il 25 novembre e i gestori avranno tempo fino al 1 dicembre per compilare il modulo necessario per usufruire dell’agevolazione che andrà spedito via pec. Uno strumento snello che ci permetterà di fare velocemente le verifiche del caso e di inviare i fondi al Catt Fvg che provvederà all’assegnazione in tempi rapidi”.
Un’iniziativa apprezzata dai consiglieri di Maggioranza e Minoranza. Dalle Opposizioni sono arrivati alcuni suggerimenti, come quello da parte dei dem Sergio Bolzonello e Franco Iacop sulla comparazione delle spese tra un anno e l’altro, considerando che molte attività non hanno come riferimento l’anno solare.
Il pentastellato Cristian Sergo, invece, ha chiesto delucidazioni sulla cumulabilità del contributo regionale con quelli nazionali previsti dal decreto Aiuti ter. Non è tardata la replica da parte di Bini che ha sottolineato come gli aiuti locali vadano ad aggiungersi a quelli del Governo centrale.
Giampaolo Bidoli (Patto) ha voluto approfondire l’aspetto dell’identificazione dei beneficiari per comprendere se nella delibera fossero incluse anche le associazioni sportive dilettantistiche prive di codice Ateco. Realtà, come spiegato dall’assessore, non incluse ma che hanno già usufruito di importanti ristori elargiti dal Coni.
Furio Honsell (Open Fvg) ha ricordato come tutto sia finalizzato all’apertura delle piscine, per fornire un servizio ai cittadini. Condizione che deve essere verificata prima dell’assegnazione del contributo che altrimenti si limita ad essere un’attività di ristoro.
Principio condiviso anche da Diego Moretti (Pd) che ha invitato Bini ad informare i consiglieri di maggioranza quando la Giunta delibera su questi temi, viste le difficoltà incontrate in V Commissione dove, a suo dire, le varie interrogazioni proposte in merito sono state liquidate dal presidente sostenendo che i fondi non fossero necessari e che, al contrario, fosse giusto che i poli termali chiudessero se non in grado di sostenere i costi di gestione.