ROMA – Non c’è una Ferrari in testa alla classifica 2020 delle auto da collezione più care tra quelle che sono state battute nelle varie aste specializzate nel mondo, quasi tutte organizzate in forma ‘mista’ con limitata presenza di pubblico e rilevante partecipazione da remoto.
L’anno che si è appena chiusoi è stato davvero particolare anche da questo punto di vista perché negli eventi dedicati a questo settore – quasi tutti diventati ‘virtuali’ a causa della pandemia – la palma del modello più costoso è andata ad una Bugatti. Si tratta della Type 59 Sports del 1934, che all’asta di Gooding che si è svolta a Londra ha raggiunto un valore di assegnazione di ben 12,681 milioni di dollari.
A livello assoluto il primo posto di questa particolare classifica è occupato da una ‘trilogia’ di modelli unici. Si tratta delle Alfa Romeo BAT 5, la BAT 7 e la BAT 9 – disegnate e costruite da Bertone a partire dal 1954 sulla base dell’ Alfa Romeo 1900C – che hanno raggiunto in un evento di RM Sotheby’s a New York il record di 14,840 milioni di dollari.
In effetti il fenomeno più importante tra quelli evidenziati nel 2020 è stato il successo della Bugatti (oggi di proprietà del Gruppo Volkswagen) che, forse sulla scia di una grande offensiva mediatica sui modelli di attuale produzione. ha attirato l’interesse dei collezionisti. Oltre alla Type 59 Sports al secondo posto, con il più elevato valore individuale, ci sono infatti altre quattro Bugatti nella Top Ten.
Al terzo posto si è collocata la Type 57S Atlante del 1937 venduta da Gooding alla stessa asta di Londra per 10,447 milioni di dollari, seguita dalla Type 55 Super Sport Roadster del 1932 (7,1 milioni all’evento di Bonhams ad Amelia Island) e dalla Type 35C Grand Prix del 1928 (5,233 milioni all’asta di Gooding a Londra). Al quinto posto della Top Ten la Bugatti Type 55 Two-Seat Supersport del 1931 carrozzata da Figoni che ad un evento di Bonhams a Parigi ha raggiunto i 5,061 milioni di dollari.
E’ solo al sesto posto che si incontra nella Top Ten un’auto del Cavallino, ma di epoca molto più recente rispetto alle altre protagoniste del mercato, a conferma (lo sostengono gli esperti del settore) che gli esemplari di Ferrari più costosi, anche in assenza di eventi fisici, sono rimasti ben chiusi nei garage-cassaforte anche in attesa di una stabilizzazione di quel mercato in cui il Cavallino è stato grande protagonista negli ultimi anni.
L’unica Ferrari inserita nella Top Ten è una 550 GT1 Prodrive da corsa del 2001 che all’asta on-line di RM Sotheby’s di Monterey ha raggiunto i 4,290 milioni di dollari. In settima posizione si è inserita una Lamborghini, la rara Miura P400 SV Speciale del 1971 (4,265 milioni di dollari da Gooding a Londra), seguita da una Aston Martin DB3S del 1955 (4,004 milioni di dollari alla stessa asta).
Infine due auto made in Usa – anche questo un fatto insolito – si sono piazzate nella nona e decima posizione della Top Ten: solo la Shelby GT350 Prototype del 1965 (3,850 milioni di dollari da Mecum a Indianapolis) e la Ford Mustang GT ‘Bullit’ del 1968 che ad un evento di Mecum a Kissimmee (il capoluogo della Contea di Osceola, in Florida) è stata battuta a 3,740 milioni di dollari. Fonte www.repubblica.it