ROMA – Dopo la rivoluzione dell’aerodinamica di aerei e automobili sviluppata all’interno gallerie del vento, nate all’inizio del Novecento e delle quali oggi se ne contano 95 in tutto il mondo, adesso arrivano le gallerie dell’anti-vento o meglio a zero vento. Un concetto che capovolge la logica finora utilizzata di testare un modello fermo e facendogli ruotare i flussi di vento intorno, permettendo di provare i nuovi modelli nella dinamica della loro funzione ma in assenza totale di vento o con il vento controllato. E a un costo di gran lunga inferiore rispetto alle gallerie tradizionali che possono superare anche i 150 mila euro al giorno. Questa è la mission del nuovo progetto della TotalSim, la società fondata nel 2007 da Rob Lewis, ex responsabile del settore aerodinamico della scuderia Honda F1, che ha investito oltre 20 milioni di sterline per trasformare un vecchio tunnel ferroviario vittoriano del 1879 in un laboratorio che potrebbe stravolgere i canoni di progettazione di auto, moto, ma anche biciclette e permettere perfino il perfezionamento della corsa di atleti o delle loro attrezzature.
TotalSim che ha una lunga esperienza in test di fluidodinamica computazionale e simulazioni della auto di Formula1, nel 2013 ha scovato e acquistato un tunnel ferroviario in disuso al centro della Motorsport Valley. Commissionato da Henry Attenborough che non voleva vedere i treni attraversare la sua tenuta di Catesby e per questo si fece carico dei lavori di attraversamento sotterraneo, completato nel 1897 e abbandonato dalle ferrovie inglesi nel 1966, il tunnel è rimasto inutilizzato fino a quando Lewis lo ha rilevato e ha deciso di trasformarlo in un laboratorio aerodinamico che è stato appena completato.
Situato nel territorio della città inglese di Daventry, che vede in un raggio di 50 miglia numerose case automobilistiche e scuderie da Aston Martin a JLR, da Mini alle squadre corse di Alpine, Williams, Mercedes, e Red Bull, il Catesby Tunnel è stato trasformato da una grotta abbandonata, allagata, con erbacce dappertutto e colonie di pipistrelli alle pareti in un tunnel totalmente neutro, con una lingua di asfalto liscia, perfettamente piatta di 2.740 metri di lunghezza per 8,2 di larghezza, senza nessuna interferenza d’aria, rumore luce, umidità e con una temperatura costante e numerose piattaforme girevoli su tutto il tracciato. In questo modo le aziende potranno sperimentare i loro prototipi nella situazione opposta rispetto a quella finora utilizzata nelle gallerie del vento, più realistica visto che sono in movimento come nella loro normale funzione e nella massima privacy perché al contrario di quando i prototipi vengono provati in strada o in pista e puntualmente immortalati dai teleobiettivi, in questo caso nessuna attrezzatura audiovisiva non autorizzata potrà penetrare all’interno del tunnel.
Fonte www.repubblica.it