“La partnership con Giffoni è ispirata al comune desiderio di migliorare la società nella quale viviamo, rendendola più sostenibile e inclusiva. La presenza di Toyota al Giffoni Film Festival vuole veicolare attraverso i giovani un messaggio di ottimismo e dimostrare che nulla è impossibile da realizzare se davvero lo vogliamo.”: così Mauro Caruccio, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia ha lanciato – per il secondo anno – la partnership del colosso nipponico alla 50esima edizione del Giffoni Film Festival mettendo a disposizione una flotta di 14 vetture Full Hybrid Electric: RAV4, C-HR e Corolla TS. In previsione del lancio di settembre era presente in versione statica anche la Nuova Yaris.
“La partnership con Toyota – dichiara Claudio Gubitosi, Direttore di Giffoni Opportunity – è per noi motivo di grande orgoglio. Toyota e Giffoni condividono un approccio che è improntato all’innovazione, alla ricerca incessante di nuove strade e nuove soluzioni attraverso uno sguardo che è di speranza e di fiducia e che è indirizzato ai giovani che sono il centro di tutto. Con Toyota abbiamo avviato una collaborazione ormai consolidata che si basa su di una visione condivisa. Anche Toyota, come Giffoni, crede nel cambiamento come motore di tutto, un’eterna rivoluzione che non si arresta mai”.
Tanti i temi sul tappeto, a partire proprio dall’innovazione perché da Toyota – va ricordato – è stato sposata una tipica filosofia giapponese che alla voglia di innovare aggiunge il fattore umano, “a conferma – conclude Caruccio – dell’importanza della centralità dell’uomo rispetto alla tecnologia”.
A testimoniarlo sono stati quattro ospiti d’eccezione, gli ‘Unbreakable’, persone fuori dal comune, unite dal fatto di aver affrontato sfide difficilissime e averle superate con successo: due degli atleti del Toyota Team, Vanessa Ferrari, la ginnasta italiana, e Andrea Pusateri, ciclista paralimpico; Marco Dolfin, chirurgo ortopedico – vittima di un gravissimo incidente, non si è arreso di fronte alle difficoltà della vita e ha avuto la forza di ricominciare aggiudicandosi il 4° posto nel nuoto stile rana alle Paralimpiadi di Rio nel 2016 – e Mattia Barbarossa, giovane imprenditore che ha saputo trarre profitto dalla sua passione per lo spazio, creando il primo esemplare di satellite per il trasporto di carichi fino alla Luna.
Fonte www.repubblica.it