Una nuova coalizione a sostegno di Draghi, che ricomponga le attuali forze intorno ai tre poli europei socialista, liberale, popolare. È la proposta del ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, intervistato da ‘La Repubblica’, secondo il quale il malessere della maggioranza nasce ‘dalla mancanza di un collante tra i partiti, che stanno iniziando a rispondere al richiamo del consenso’. Per il ministro, le divaricazioni nel centrodestra sono aumentate, invece servirebbe un’analisi sugli errori. ‘La colonna portante di ogni Paese dell’Europa è l’opinione moderata’, riflette. E serve una maggioranza credibile, con partiti ‘all’altezza di Draghi’.
Una nuova coalizione a sostegno di Draghi, che ricomponga le attuali forze intorno ai tre poli europei socialista, liberale, popolare. È questa, in sintesi, la sua proposta. E “se la destra sovranista, anti-europea e No Green pass va dietro al richiamo della foresta – aggiunge – commette un grande errore, perché il popolo non la pensa così. Lo stesso vale per la sinistra, perché le persone chiedono stabilità e pragmatismo, non risposte ideologiche”.
L’esponente azzurro è convinto che se nel centrodestra l’egemonia resta in mano a Lega e Fratelli d’Italia, “la coalizione è inevitabilmente perdente”, come si è visto alle Amministrative e “lo si vedrà anche alle Politiche”. E per Brunetta non sono credibili coalizioni “formate solo per ragioni elettorali”. Il ministro ritiene inoltre che le divaricazioni nel centrodestra siano aumentate: “Un centrodestra unito non c’è – afferma – ha ragione Mariastella Gelmini”. Invece servirebbe un’analisi sugli errori. “La colonna portante di ogni Paese dell’ Europa è l’opinione moderata”, riflette.
Per questo Brunetta guarda con sospetto all’apertura di Salvini a Le Pen e al comizio di Meloni con Santiago Abascal: agli occhi degli elettori moderati, ragiona ancora il ministro, “ci impedisce di essere considerati come coalizione un’alternativa credibile alla sinistra”. Serve una maggioranza credibile, con partiti “all’altezza di Draghi”. “Torniamo ai fondamentali”, questo l’appello dell’azzurro, che si auspica un ritorno alle grandi famiglie politiche “che hanno costruito l’Europa e le sue istituzioni nel dopoguerra”. E indica la famiglia dei popolari, quella liberale e quella socialista. “Queste tre culture politiche adesso – dichiara – possono ricostruire l’Italia del futuro. Con Draghi”.
“Dal vertice tra i leader sono usciti dei dati politici: uniti per il Quirinale, no a una legge elettorale proporzionale. Tutto il resto è noia. Forza Italia si propone come una forza dialogante, governativa, quindi andremo avanti. Alla fine la famosa quadra l’abbiamo sempre trovata. Brunetta mi sembra un po’ ingeneroso anche nei confronti di Berlusconi. Berlusconi ieri era a colloquio con la Merkel, non mi sembra che sia la leader dei sovranisti. Noi siamo rimasti sempre coerenti ai nostri valori e quindi con buona pace di tutti, anche di qualche ministro, rimarremo nel centrodestra. Se poi uno teorizza che il futuro sia stare nell’alleanza Letta-Conte buon viaggio”. Lo afferma Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia ai microfoni di radio Cusano Campus a proposito del file audio in cui Salvini attacca la Meloni e commentando anche l’intervista di Renato Brunetta . Quanto all’ipotesi di Berlusconi al Colle, l’esponente di Fi aggiunge: “Ne parleremo quando saremo a ridosso della votazione. I nomi che si fanno per primi sono quelli che rischiano di essere scartati. I numeri stavolta sono molto più incerti e l’ago della bilancia, anche in virtù dei delegati che manderanno le regioni, è più spostato verso il centrodestra o comunque più in equilibrio rispetto alle ultime volte”.
“Lo scenario evocato dal ministro Brunetta nella sua intervista di oggi è molto interessante. I tre grandi filoni (socialista, popolare e liberale) della tradizione politica italiana possono servire a superare definitivamente la stagione del populismo e del sovranismo. C’è davvero bisogno che tutti i partiti siano all’altezza di Mario Draghi”, dice il senatore del Pd, Andrea Marcucci.
L’incontro con i sindacati sullo smart working: Brunetta incontra oggi i rappresentanti dei sindacati sul contratto delle Funzioni centrali e sullo smart working. A confermarlo è il ministro nel corso del convegno all’Inps “Il ruolo delle persone nel cambiamento dell’Inps”. L’esponente del Governo osserva che il lavoro agile potrà essere implementato dal 31 gennaio 2022. Ogni amministrazione potrà “fare tutto il lavoro agile che vuole” – ribadisce – purché i servizi siano efficienti e ci sia la soddisfazione dei cittadini”.
Fonte Ansa.it