Cosa non rifarei? “Non saprei dire una cosa in particolare. Anche i famosi Dpcm a monte avevano dei decreti legge e li abbiamo assunti sempre avendo alla base le valutazioni di tutti gli esperti, con grande condivisione di tutti i ministri e dei rappresentanti degli enti locali. Le decisioni le abbiamo sempre prese con grande ponderazione e responsabilità”. Lo dice il premier Giuseppe Conte a Ceglie Messapica.
Il lockdown nazionale è troppo severo? “Io vorrei ricordare che dopo il verbale del giorno 7 del Cts – ha detto il premier intervistato dal direttore di Affariitaliani.it Angelo Maria Perrino a Ceglie Messapica -, quando il Cts si è convinto che ci voleva una misura più radicale per Alzano e Nembro è successo un fatto nuovo, che molti si sono recati da Nord a Sud. A quel punto abbiamo ritenuto fosse prioritario mettere in sicurezza il Sud, che significava mettere in sicurezza il Paese. E di questo sono orgoglioso”.
“Io il bilancio lo farò alla fine. Ma nelle ultime settimane il bilancio lo stanno facendo tanti quotidiani internazionali e mi sembra sia positivo. Ed è motivo di grande orgoglio. E se questo bilancio è positivo è merito di tutti voi. Il rispetto delle regole ci è costato molto ma se possiamo essere additati come modello per altri Paesi questo è un grande obiettivo”.
“Dobbiamo completare alcuni ospedali, dobbiamo migliorare l’efficienza di alcune strutture. Ma molti di questi progetti rientreranno anche nel piano di rilancio“. Il Mes? “No, frattanto abbiamo chiesto il fondo Sure, che sono 28,5 miliardi”.
“Ho sempre detto che avremmo lavorato fianco a fianco con gli scienziati ma mai che avremmo ceduto delle responsabilità, c’è un compito della politica. Non ho mai detto che avremmo seguito alla lettera le loro valutazioni”.
Troppi decreti? “Non mi sono mai divertito, ve lo posso assicurare. I decreti li abbiamo adottati quando erano necessari”.
“Si sono scritte e dette cose inesatte. Chiariamo bene le cose: voi immaginate cosa significava per gli scienziati elaborare proposte, analizzare dati e avere i riflettori della tv. Non avrebbero avuto tranquillità. Quando c’è un processo decisionale così delicato io rivendico che quei verbali restino riservati. Ma non significa secretati, non ho mai posto un segreto di Stato. E vi annuncio che sono il primo che consentirà la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere”.
“Se mi dovessero confermare queste proiezioni ottimistiche c’è la possibilità di mettere il vaccino presto a disposizione di tutti e anche di altri Paesi Ue. Quando presto? Mesi diciamo. Entro l’anno? Speriamo“, ha detto ancora Conte da Ceglie Messapica. “Non ritengo” che il vaccino “debba essere obbligatorio, ma deve essere messo a disposizione”.
“Non posso dire faremo il ponte sullo Stretto, non ci sono i presupposti – ha detto ancora Conte -. Dobbiamo prima realizzare l’alta velocità di rete in tutta la Calabria e poi in Sicilia, ma dobbiamo porci il problema di questo collegamento. Ci sono miracoli di ingegneria, ne abbiamo realizzato uno a Genova. E’ un ponte bellissimo. Sullo Stretto, dobbiamo pensare a un miracolo di ingegneria. Una struttura ecosostenibile, leggera, che tuteli l’ambiente, anche sottomarina“.
“Prima di valutare se dire no alla Cina sul 5G c’è il problema di portare la banda larga in tutto il Paese. Questo è uno dei dossier a cui mi sono dedicato con molta attenzione nelle ultime settimane e troverà spazio nel piano di rilancio. Siamo convinti che non abbia funzionato finora perché occorre una rete unica, vogliamo coinvolgere tutti gli operatori in un progetto unico e non possiamo più attendere. Confido che le trattative di queste settimane si traducano entro la fine di questo mese nella definizione molto chiara di questo percorso”.
“Sono convinto che non cambierebbe nulla nei rapporti tra Usa e Italia. Chiunque ci sia il governo dall’una o dall’altra parte, i rapporti sono così storici e solidi che non ci sarebbe alcuna conseguenza negativa”, ha spiegato poi il presidente del Consiglio soffermandosi sulle elezioni negli Usa e su un’eventuale vittoria di Joe Biden.
“Al referendum voterò a favore del taglio dei parlamentari“, ha detto il premier Giuseppe Conte.
“Dire che Di Maio sia “salviniano” sull’immigrazione significa fargli torto perché la sua posizione e quella del governo è molto più complessa, non si limita a dire “porti chiusi-porti aperti”. Stiamo collaborando con le autorità tunisine, dobbiamo prevenire le radici di questi flussi, contenerli. Io non posso chiedere il sacrificio agli italiani e tollerare che arrivano migranti positivi e vadano in giro liberamente”.
“Il programma che ci siamo impegnati a realizzare non può essere liquidato in pochi mesi. L’orizzonte è senz’altro quello di fine legislatura. E’ l’orizzonte naturale per poter realizzare un piano di governo”, ha risposto sulla durata del governo fino al 2023.
“Sul 5G siamo aperti a tutto, ma non a dire scegliamo la Cina o gli Stati Uniti. Gli Usa sono il nostro tradizionale alleato. Lavoriamo in una economia di mercato. Faremo in modo che chiunque sia chiamato a dare un contributo, lo faccia sulla base delle nostre esigenze di sicurezza e protezione nazionale. Abbiamo un sistema di sicurezza sul piano cibernetico dei più sofisticati”.