“Intolleranti verso l’intolleranza” è il messaggio che campeggia sulla pagina pubblicitaria. Un’iniziativa di Paolo Polegato, ad della casa spumantistica Astoria: “L’indifferenza è una forma pericolosissima di fiancheggiamento”
“Intolleranti verso l’intolleranza” è il messaggio che Astoria, casa spumantistica trevigiana, ha scelto per la propria campagna pubblicitaria, apparsa ieri in alcuni quotidiani, dove ha l’azienda ha acquistato pagine intere. La scritta campeggia in cima ad una fotografia che ritrae il volto di una ragazza di colore, con le labbra dipinte di verde-bianco-rosso, il tricolore italiano. Una netta presa di posizione il giorno dopo la vicenda di Daisy Osakoue, atleta della nazionale azzurra ferita da un’aggressione, che Paolo Polegato, amministratore delegato di Astoria, definisce “l’ultimo atto di un’escalation che non si può sempre giustificare tirando in ballo la stupidità della gente: questi non sono ebeti, sono dei delinquenti”. L’industriale trevigiano non è nuovo a campagne pubblicitarie mirate a messaggi di carattere etico: già sponsor, a livello locale, del gay pride 2016 e del festival interculturale “Ritmi e danze dal mondo”, Polegato si era schierato anche contro Oliviero Toscani, il fotografo che aveva definito i veneti “ubriaconi”.
Ora questa nuova iniziativa, che nasce anche dalla preoccupazione di un padre nei confronti dei suoi due figli di origini afrocubane, adottati quando avevano appena pochi mesi. “Ma non vorrei si pensasse l’ho fatto per loro – tiene a precisare Polegato attraverso Il Gazzettino – non ho mai inteso strumentalizzare le mie idee, men che meno fare politica, ma non possiamo più tacere. Qui si stanno sviluppando delle forme di razzismo latente che mettono paura”.
E a tal proposito la pubblicità di Astoria, che ora sta facendo parlare di sé in tutta Italia, si conclude con un pensiero dell’attivista e Premio Nobel per la Pace Martin Luther King: “può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”.