Il presidente di Confindustria Lombardia smentisce il suo leader nazionale Boccia che era detto vicino a Salvini. “Confindustria è apartitica”. Anche se viale dell’Astronomia nel 2016 appoggiò il referendum dell’ex premier dimenticato Matteo Renzi
Sabato si era dichiarato vicino a Salvini. Ieri sera ha fatto una mezza retromarcia. Forse perché più di qualcuno dei suoi gli avrà detto “Vincenzo per piacere frena i tuoi entusiasmi per il Carroccio. Visti i tempi non sai quanto potranno durare”. E così Marco Bonometti presidente di Confindustria Lombardia (tra le più potenti d’Italia) oggi dalle colonne del Corriere della Sera smorza l’entusiasmo pro Carroccio dei suo presidente nazionale Vincenzo Boccia. “Confindustria è sempre stata apartitica (un po’ difficile da credere) – spiega Bonometti – dobbiamo rimanere liberi di giudicare le decisioni del governo in base alle esigenze delle imprese e dei cittadini”. Confindustria teme molto questa manovra. Ma spera anche che la Lega possa fare da baluardo. Bonometti ha capito che tra Lega e “Grillini” è in atto uno scambio, i bene informati sostengono con molta franchezza “tu mi hai concesso il decreto sicurezze e io ricambio con il reddito di cittadinanza”. E il lader della Confindustria “Lumbarda” sottolinea: “Il prezzo che rischia di pagare il Paese è altissimo. Gli esponenti del M5S non rispondono nemmeno alle chiamate mentre i leghisti sono sempre presenti. Questa manovra va verso l’assistenzialismo, non ci sono investimenti e tanto meno misure per la crescita, non si abbassano le tasse e difficilmente si potranno creare nuovi posti di lavoro”. Presidente Bonometti lei però dimentica che al Centro Sud Italia Di Maio & Co. hanno stravinto grazie alla promessa del reddito di cittadinanza che Confindustria contesta. Sembra di assistere più o meno ad un remake di una “Cassa del Mezzogiorno” del Terno Millennio?
Foto sotto: Renzi ai tempi d’oro alle assemblee di Confindustria (vicenzatoday.it)