Pubblicato il: 06/08/2020 17:03
L’emergenza sanitaria ha stravolto molti aspetti della vita degli italiani e il mondo del lavoro è stato uno di quelli più colpiti, con cambiamenti epocali per le abitudini dei lavoratori che molto probabilmente lasceranno il segno. Purtroppo, molti sono stati i risvolti negativi sul singolo, dalla riduzione della capacità reddituale allo stress dovuto all’isolamento forzato. Eppure, si sa, un dipendente felice è più produttivo e collaborativo. Per contribuire al benessere dei dipendenti in questo delicato periodo storico, le aziende possono far leva su uno strumento già ampiamente utilizzato, che si carica però di nuovi significati.
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Il welfare aziendale perde infatti la sua connotazione di mera premialità, per accentuare la sua funzione di sostegno alle necessità dei dipendenti, offrendo beni e servizi essenziali all’individuo o che semplicemente si adattano al suo mutato stile di vita. Sono molti i modi di fare welfare e di contribuire al benessere dei lavoratori, che rappresentano il vero patrimonio di ogni azienda: dalla formazione alle iniziative di Csr, che, oltre a gratificare il dipendente, hanno un positivo impatto ambientale e sociale.
A cominciare dallo smart working come opportunità per incentivare la formazione aziendale a distanza. Con il lockdown l’e-learning ha vissuto la sua età dell’oro. Costretti a casa in smart working, i dipendenti hanno riscoperto il valore del tempo e le potenzialità della tecnologia, mentre le aziende hanno incentivato la formazione professionale, offrendo corsi per aggiornare e perfezionare le competenze dei dipendenti. Da marzo 2020 si è registrato un boom di richieste di corsi sulle piattaforme digitali, che possono essere fruiti con maggiore libertà.
Tra i più gettonati quelli di lingue. Fluentify, piattaforma per la formazione linguistica aziendale a distanza che durante l’emergenza ha offerto alle imprese l’accesso gratuito ad alcuni suoi servizi, ha registrato dati interessanti che confermano come queste iniziative siano state apprezzate sia dalle aziende che dai loro dipendenti. A partire dal +200% della richiesta di corsi di lingua sulla sua piattaforma, fino alla necessità di potenziare il numero di tutor collegati da tutto il mondo. L’impostazione dei corsi di Fluentify, rivolti specificamente ai manager, ha consentito una fruizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7, registrando anche un cambiamento negli orari degli utenti coerente con le nuove abitudini: la fascia oraria più richiesta è stata quella dalle 14 alle 16 seguita da quella dalle 7 alle 9.
Tra le iniziative di welfare più tradizionali, c’è poi la possibilità di fare acquisti presso punti vendita privati con prezzi vantaggiosi riservati ai dipendenti delle aziende convenzionate. Un sistema che assume un ruolo nuovo e importante al tempo del Covid-19, in quanto contribuisce ad evitare assembramenti nei negozi, dando a molte persone un’alternativa per fare i loro acquisti. Come fa Buy&Benefit, il primo sistema integrato in Italia che offre ai dipendenti delle oltre 1.800 aziende convenzionate la possibilità di acquistare – a prezzi molto competitivi – servizi e prodotti o presso i suoi 6 punti vendita – a Milano, nel suo Hinterland e uno a Torino – o sull’e-commerce.
In entrambi i casi, si tratta di un canale di acquisto riservato, dove i dipendenti possono trovare beni di diverse categorie merceologiche, dall’alimentare alla cosmesi, dall’abbigliamento agli elettrodomestici, evitando di recarsi presso i supermercati o negozi specializzati. Durante il lockdown, quando ovunque scarseggiava la fornitura di gel igienizzanti e mascherine, Buy&Benefit è riuscita a garantire l’approvvigionamento per i soci, oltre ad aver decisamente potenziato il suo e-commerce raddoppiando le iscrizioni dei soci, che sono passate da una media di 2.000 al mese a 4.000 al mese, per un totale oggi di oltre 121.000 soci attivi.
Tra le iniziative più interessanti che le aziende possono scegliere nei loro piani di welfare, ci sono anche quelle di Corporate Social Responsability, che le consentono di tenere comportamenti virtuosi non solo verso i suoi dipendenti, ma anche verso la comunità. E’ il caso dell’adozione di un alveare proposta dalla startup agritech 3Bee e già scelta da colossi, come Ferrero e Danone Actimel. 3Bee, che ha progettato e realizzato un sistema di monitoraggio delle api basato sull’IoT, ha dato vita anche il progetto di Csr ‘Pollinate the Planet’ rivolto alle aziende che vogliano fare un gesto concreto in termini di sostenibilità ambientale.
Scegliendo di adottare alcuni alveari, curati da realtà apistiche locali in tutta Italia, le imprese possono dare il proprio contributo per la protezione delle api, responsabili dell’80% della catena alimentare ma minacciate dall’estinzione. Si tratta di un’iniziativa con un impatto tangibile sulla preservazione della biodiversità e degli ecosistemi che inoltre consente la sussistenza degli apicoltori coinvolti, attraverso la produzione di barattoli di miele artigianale e 100% italiano che poi può essere distribuito ai dipendenti. In un solo anno, molte aziende, tra cui Ferrero e Danone Actimel, hanno investito nel programma di 3Bee, per un totale di 70 milioni api protette.
Infine, per garantire un ritorno al lavoro in totale sicurezza, anche in pausa pranzo, le aziende possono installare negli uffici Delò, il loker refrigerato che permette di scegliere il proprio pranzo, trovandolo alla giusta temperatura nello scomparto assegnato a ogni persona. Nata da un’idea della startup Streeteat, Delò permette di scegliere, tramite un’app o da desktop, uno dei dieci diversi piatti a settimana in base al gusto, ma anche alle emozioni del dipendente. Streeteat, infatti, ha declinato quattro esperienze gustative che rispecchiano l’umore dell’utente: In cucina, In viaggio, Di corsa, Con rispetto. Una vera e propria coccola per il dipendente al suo ritorno in ufficio, ma prima ancora un’accortezza per la sua salute, nel rispetto delle norme anti-contagio: ogni piatto è confezionati in Atp e consegnato all’utente all’interno di uno dei 48 scomparti del locker, senza quindi alcun contatto diretto con il driver e senza scambio di contanti. Scegliendo Delò, dunque, le aziende possono offrire un’esperienza nuova per la pausa pranzo dei lavoratori, dando un’alternativa concreta alle code in mense e bar sovraffollati.
Negli ultimi anni e in modo particolare negli ultimi mesi, durante il lockdown, dunque,i benefit aziendali dedicati al welfare sono stati sempre più apprezzati e rappresentino un elemento di fidelizzazione dei dipendenti. Se prima di norma si potevano elencare benefit ‘classici’ come auto, assicurazioni mediche e poco altro, utili e sempre comunque apprezzati, oggi si aggiungono all’elenco svariate voci che possono rendere unica un’offerta di lavoro, come, ad esempio, tutti quei benefit che permettono di conciliare la vita professionale con quella personale, come spiega Paola Marchesi, Executive Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group dedicato alla ricerca e selezione di quadri e dirigenti: “Attorno a questo concetto di work life balance che le aziende stanno proponendo, sia all’interno sia ai nuovi assunti, nuove formule diventano poi strumenti estremamente apprezzati di talent retention”.
Ma quali sono i benefit più apprezzati dai dipendenti anche post lockdown? Se analizziamo le esigenze del singolo individuo dipendente, senza pensare a un’eventuale famiglia alle spalle, troviamo sicuramente la possibilità di avere, all’interno dell’ufficio o nelle immediate vicinanze, alcuni servizi che possano far risparmiare tempo e, in caso di convenzioni, anche denaro. Ad esempio, la lavanderia o la palestra. Chi ha famiglia, invece, apprezza certamente nidi aziendali o spazi dedicati ai figli, così come orari flessibili e smart-working che permettono ai genitori di conciliare i propri orati con quelli delle scuole.
“Negli ultimi mesi – aggiunge Paola Marchesi – è apparso evidente quanto sia indispensabile conciliare famiglia e lavoro. Le aziende più evolute in fatto di welfare hanno messo in campo tutti gli strumenti possibili per supportare i propri dipendenti. È molto importante studiare delle soluzioni ad hoc, perché solo così l’offerta può fare davvero la differenza e diventare, nel corso del tempo, un elemento di fidelizzazione di un dipendente soddisfatto e quindi potenzialmente più produttivo. Nei prossimi mesi, anche alla luce di quello che è accaduto recentemente, assisteremo a un ulteriore incremento di attenzione nei confronti del benessere delle persone, non solo da parte di aziende strutturate e multinazionali, ma anche di pmi. Questi mesi ci hanno dimostrato che la flessibilità e la possibilità di conciliare vita privata e professionale sono elementi chiave che nessuno può più permettersi di trascurare”.
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