Come ogni anno, nel 2024 in Italia ci saranno due cambi d’ora: uno per passare all’ora legale e un altro per ritornare all’ora solare, due aggiustamenti degli orologi che consistono nell’anticipare o posticipare di un’ora, una volta a marzo e un’altra volta a ottobre. Nello specifico, il prossimo 30 marzo passeremo all‘ora legale. Secondo quanto riportato dall’Istituto Geografico Nazionale (IGN), per “periodo dell’ora legale” si intende la fase dell’anno durante la quale l‘ora viene anticipata di sessanta minuti rispetto all’orario del resto dell’anno, sebbene in realtà si tratti di un periodo di primavera-estate.
Conseguenze economiche del cambio d’ora in Italia
Dopo la crisi petrolifera del 1973, l’ora legale è stata generalizzata come modo per guadagnare ore di luce solare e risparmiare energia. I primi paesi europei ad adottare questo metodo furono Italia e Malta, seguiti gradualmente da altri paesi. Nel 2000, il cambio d’ora divenne obbligatorio.
Questo cambio, però, non è privo di conseguenze. Oltre a influenzare le routine quotidiane, ha effetti notevoli su salute, energia, bollette, ambiente e sulle finanze dei cittadini. A tal proposito, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), insieme a Consumerismo No Profit, ha evidenziato come l’adozione dell’ora legale permanente in Italia potrebbe ridurre i consumi energetici di circa 720 milioni di kWh all’anno, traducendosi in un risparmio di circa 180 milioni di euro sulle bollette luce. Dal 2004 al 2022, l’Italia ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità grazie all’ora legale, oltre a ridurre le emissioni di CO2 di 200.000 tonnellate, equivalente all’assorbimento di 2 a 6 milioni di alberi.
Cosa ne pensano i cittadini del cambio d’ora?
In Italia, la maggior parte dei cittadini sembra percepire il cambio d’ora come non vantaggioso, né dal punto di vista economico né generale. Questa percezione è supportata da dati che evidenziano come il cambiamento orario non solo ha un impatto minimo sul risparmio energetico, ma porta anche a conseguenze negative su vari aspetti della vita quotidiana e del benessere individuale.
Un altro studio raccolto di Sky Tg24 mostra inoltre che il 67,1% degli italiani afferma di voler “eliminare il cambio d’ora“, rispetto a un 22,2% che preferisce “continuare come fino ad ora”, secondo il sondaggio di Sky Tg24, realizzato a marzo, su questioni di attualità.
In conclusione, mentre il dibattito sul mantenimento o l’abolizione dell’ora legale continua, i dati e le ricerche disponibili suggeriscono che i benefici di tale pratica potrebbero essere superati dai suoi costi, sia in termini economici che di salute pubblica, indicando la necessità di riconsiderare e potenzialmente riformare questa tradizione annuale.