A questo punto tolgano il canone Rai dalla bolletta della luce. Siamo stanchi di queste prese in giro
La gag di Fiorello contro i no vax ha fatto discutere parecchio un monologo ironico con cui ha preso in giro no vax e complottisti presentandosi sul palco, vestito di nero, con occhiali da sole scuri ed un termoscanner in mano come se fosse una pistola con il quale ha finto di misurare la temperatura al pubblico e affermare: “Sono qui per la terza volta: sono la vostra terza dose, il booster dell’intrattenimento”.
A un certo punto della serata, Fiorello ha alzato il braccio destro e ha iniziato a muoverlo in maniera incontrollata, dicendo di sentire dolore: “Attenzione, è il vaccino, sono i poteri forti, è il grafene...”, ha poi aggiunto ironicamente. Peccato però che non a tutti sia piaciuta l’idea. Fabrizio Nusca, promotore di Libera Scelta, il comitato che organizza manifestazioni contro l’obbligo del Green pass, ha detto: “Non guardo Sanremo. Ma ieri sera sono stati ridicoli”.
“Dovrebbero affrontare la cosa molto più seriamente, dando l’esempio. Certe scelte sono libere e ponderate e devono essere accettate e rispettate. Invece loro stanno facendo l’opposto, stanno gettando benzina sul fuoco – ha aggiunto Nusca -. Chi ha liberamente scelto di non fare il vaccino lo ha fatto consapevolmente e nel rispetto della Costituzione. Sentendosi ridicolizzato secondo me potrebbe anche offendersi, è un atteggiamento che non giova alla serenità del Paese”. Fiorello, in realtà, col suo sketch ha preso di mira solo i complottisti, non tutti quelli che hanno deciso per un motivo o per un altro di non vaccinarsi.
Ancora più duro il giudizio del leader del movimento No Green pass di Torino Marco Liccione: “Da Fiorello una pagliacciata, fatta su una rete nazionale pagata anche da quelli che ha preso in giro. Fiorello è pagato anche da quelli che ha messo in ridicolo, per fortuna la maggioranza degli altri 50 milioni di italiani non ha visto Sanremo. A questo punto tolgano il canone Rai dalla bolletta della luce. Siamo stanchi di queste prese in giro”. Alla fine un avvertimento: “Tanto il 14 febbraio assedieremo Roma”.