Ancora una volta una tennista italiana ci regala una soddisfazione. Avanti così ragazze!
Era l’11 settembre del 2015 quando una fantastica Roberta Vinci eliminava in semifinale agli US Open in tre set (6-2 4-6 4-6) una delle tenniste più forte di tutti i tempi: l’americana Serena Williams. Uno dei giorni più belli di sempre per il tennis italiano, insieme a Roberta un’altra tennista italiana volava in finale, Flavia Pennetta che qualche ora prima aveva superato la rumena Simona Halep, oggi la numero 1 nella classifica WTA. Quella finale, per noi storica, si concluse con la vittoria della brindisina per due set a zero ma non cancellò assolutamente l’impresa storica di Roberta del giorno prima. Un’impresa sportiva che poteva essere replicata dalla nostra Camila Giorgi che, dopo aver vinto il primo set, è stata rimontata dalla Williams e si è dovuta arrendere alla potenza dell’americana ai quarti del torneo più prestigioso di tutti, Wimbledon, in una partita che, sulla carta, vedeva in netto vantaggio l’ex numero 1 al mondo. Ciò che balzava subito agli occhi, guardando le due tenniste, era senz’altro l’aspetto fisico, due donne diverse in tutto: i muscoli e i centimetri di Serena contro l’eleganza e la bellezza italiana della maceratese. Ma Camila, che tanto piccola sembrava davanti all’americana, si è fatta valere per tutta la partita, perdendo il servizio solo due volte, una al secondo set e l’altra al terzo. L’italiana martedì pomeriggio ha iniziato subito bene e nel sesto game della partita, quando era sopra 2-3, sfruttava una palla break concessale dalla statunitense e s’involava verso la vittoria del primo set. La Williams, però, non reagiva d’orgoglio, e, nel game seguente, aveva per ben quattro volte la possibilità di recuperare il servizio. La Giorgi non mollava e, con coraggio misto a rabbia, riusciva a portarsi sul 2-5. Il pubblico del centrale apprezzava il gioco dell’italiana che si portava avanti di un set e annusava la possibilità di battere un totem come la Williams. Nel secondo set la risposta di Camila al servizio iniziava ad essere un problema. Sul risultato di 2-1, nel secondo set, Serena aveva due palle break, riuscendo così a portarsi sul 3-1 e a mantenere il servizio. Tutta la tensione e la paura accumulata dall’americana venivano liberate con un “C’mon!”, che la Williams urlava al mondo quando segnava il punto decisivo che la portava sull’ 1-1, aprendo le danze per il terzo decisivo set. Camila rimaneva ancora incerta nella risposta al servizio e, così, riuscire a brekkare l’avversaria sembrava essere davvero un’impresa impossibile. La Williams, che tornava padrona del match, serviva sempre meglio e concludeva il terzo set con ben sei ace. Nell’ultimo set l’italiana vinceva un game in più di quello precedente ma questo non rendeva la sconfitta meno amara.
“The Queen” arriva così in semifinale, dove sfiderà la Goerges e cercherà di vincere il suo ottavo Wimbledon. Per Camila finisce qui un torneo più che positivo che dovrà vedere come un punto di partenza e non di arrivo. La ragazza ha la testa sulle spalle e l’aspettiamo già a settembre, quando in America si giocheranno gli US open, terra di imprese italiane.