Una vera e propria mini orgia gay. Un affiliato di una potentissima cosca di Reggio Calabria – falcidiata nell’ambito delle operazioni ‘Pedigree 1’, dello scorso luglio, e “Pedigree 2”, dello scorso ottobre, portate avanti dalla Procura di Reggio e che hanno visto sottoposti agli arresti complessivamente oltre 50 appartenenti alla ‘Ndrangheta – si offrì da tramite con Klaus Davi per proporgli un incontro con un prete e altre persone a fini sessuali. Lo ha rivelato il quotidiano online Ilreggino.it (https://www.ilreggino.it/cronaca/2021/02/17/klaus-davi-affiliato-mi-propose-unorgia-con-un-prete-ma-rifiutai/ ) citando fonti qualificate. All’incontro, secondo la proposta dell’affiliato, avrebbe dovuto partecipare anche un non precisato prete. Il massmediologo, che conferma la notizia resa nota dalla testata, declinò l’offerta: «Rimasi sorpreso quando mi fu proposto. Non per moralismo o altro. Semplicemente non mi ispirava la modalità dell’incontro con questo presunto sacerdote. Non credo che la mafia c’entrasse nulla nonostante l’appartenenza alla ‘Ndrangheta a tutti gli effetti del tizio che mi propose la cosa, come si dimostrò successivamente. Inoltre, non essendo il tramite omosessuale, mi sembrò strano si offrisse da trait d’union per una cosa del genere. Non mi convinceva quindi declinai», ha concluso Davi.